
Quattro partite in casa – ma con due derby! – per le otto squadre lombarde che partecipano al campionato italiano di basket in carrozzina, che nel fine settimana chiude la stagione regolare di A1 e A2 e dà il via al girone di ritorno di B. Gioca invece in trasferta l’Unipol Briantea84 Cantù (A1, a Gradisca d’Isonzo, Gorizia; comunicato Briantea84), mentre riposa l’Unipol Briantea84 Cantù (campionato giovanile) dopo la fine della stagione regolare.
Ecco il programma completo delle partite interne del fine settimana:
serie A2
sabato 1o marzo
– ore 16.30, Sbs Montello Bergamo – Lloyd Italico Don Bosco Genova
(palestra di via Carpinoni, Bergamo)
– ore 16.30, Handicap Sport Varese (foto) – Pdm Treviso
(palazzetto di via Gasparotto 10, Malnate, Va)
serie B (girone A)
domenica 2 marzo
– ore 14.30, Unipol Briantea84 B Cantù – Camozzi Icaro Basket Brescia
(palasport di via sant’Antonio / via Gramsci 9, Baruccana di Seveso, MB)
– ore 15.00, Basket Seregno Gelsia – Pro Sbs Bergamo
(PalaPorada di via G. Colombo 6, Seregno, MB)

Appuntamento di spicco con la 23a edizione del Torneo internazionale di torball della Valcalepio (locandina), che si disputa sabato 1o marzo 2014, dalle 9 alle 17, nei palazzetti dello sport di Grumello del Monte (Bg) e di Villongo (Bg). Partecipano 12 squadre, quattro estere (Amriswil, Svizzera; Graz, Austria; Halle, Germania; La Louvière, Belgio) e otto italiane (Trento, Bolzano, Monza, Napoli, Piacenza e tre formazioni dell'Omero Bergamo).
La manifestazione, organizzata dall'Omero Bergamo, è patrocinata dalla Provincia di Bergamo, dai Comuni di Grumello del Monte e di Villongo e dalla Sezione provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il torball è una delle poche discipline di squadra in cui atleti non vedenti e ipovedenti giocano insieme nella stessa formazione.

Serata molto positiva a livello di risultati sportivi per il capoluogo lombardo che ha visto le vittorie dell’Hockey Milano Rossoblu e dell’Emporio Armani Milano, rispettivamente in campionato ed in Eurolega. Le due compagini venivano da un periodo completamente differente: se infatti le scarpette rosse di Banchi avevano inanellato una serie di vittorie convincenti sia in Italia che in campo europeo, Fontanive e compagni erano incappati negli ultimi match in prestazioni poco dignitose. Entrambe avevano assoluto bisogno di vincere: per completare la maturazione da grande incompiuta a squadra europea l’Armani, per riprendere il feeling con la vittoria in vista dei play-off per gli uomini di coach Insam.
Sono arrivate due belle prestazioni contro due squadre dal valore opposto: sul parquet del Forum Langford ha guidato i suoi contro la corazzata Panathinaikos Atene, sconfiggendogli 77-75 dopo una battaglia fatta di parziali e controparziali; sul ghiaccio della Val di Fassa invece i rossoblu hanno avuto la meglio sulla piccola S.H.C. Volvo, ultima in classifica nel campionato italiano, con il punteggio di 2-5 (1-2; 1-0; 0-3).
Con la vittoria del Forum i biancorossi si stanziano da soli in seconda posizione alle spalle del Barcellona nel gruppo E, mentre i biancoblu ottengono matematicamente la sesta posizione che significa fattore campo nella prima parte dei play-off contro il Vipiteno.

Si gioca stasera, alle 20.45 al Forum di Assago, Emporio Armani Milano-Panathinaikos Atene, gara valida per l’ottava giornata delle Top 16 di Eurolega, la prima del girone di ritorno. In un palazzetto tutto esaurito, più di 10.000 spettatori previsti, i ragazzi di coach Banchi cercheranno di battere una delle compagini europee con più blasone e meglio organizzate di tutta la competizione, cercando di ribaltare il pesante passivo del match d’andata. Ad Atene infatti i greci si imposero con il punteggio di 73-57, in quella che fu la gara d’esordio di Daniel Hackett, sempre più leader dei milanesi. Come sottolineato anche da Banchi nella conferenza stampa pre-gara, da quel momento in poi l’Olimpia ha subito una svolta decisiva, conquistando la vetta della classifica italiana in solitaria e dimostrando di poter stare tranquillamente anche nell’Europa “che conta” (come dimostra il +30 casalingo contro i campioni in carica dell’Olympiakos Pireo). Una vittoria contro i greci, oltre ad aumentare ulteriormente la fiducia nei propri mezzi, permetterebbe a Gentile e compagni di consolidarsi tra le prime quattro del girone E, alle spalle dell’inavvicinabile Barcellona. Dall’altra parte il Pana, che ha la stessa situazione di classifica dei meneghini, si affiderà all’esperienza di Diamantidis e alla saggezza tattica di due ex come Maciulis e Fotsis. Langford, Moss, Lawal e soci sono pronti a dimostrare ai greci quanto questo gruppo abbia le carte in regola per lottare con qualunque avversario e per puntare a vincere la competizione. Se è vero infatti che la Lombardia vanta ben 10 vittorie in Eurolega (5 Varese, 3 Milano e 2 Cantù), un trofeo internazionale nel basket lombardo non si vede dalla Coppa Korac vinta da Cantù nel 1991, e in più l’ultimo trionfo nella massima competizione europea per un italiana è quello della Kinder di Messina e Ginobili nel 2001. A Milano spetta il compito di provare a riportare l’Italia e la Lombardia sul trono europeo, a partire da stasera contro il Panathinaikos.

Se la Cimberio Varese rimpiange gli “invincibili” dello scorso anno, cacciando via l’allenatore milanese Fabrizio Frates per smuovere un gruppo eccessivamente impaurito, e la Vanoli Cremona, guidata in panchina dal coriaceo Pancotto e in campo dalla classe cristallina di Rich e Woodside, lotta per la permanenza nella massima serie, quest’anno più che mai le altre due squadre lombarde sono pronte a darsi battaglia per lo scudetto.
A un Emporio Armani Milano che mai come nella stagione in corso, soprattutto nell’ultimo periodo, sembra aver finalmente trovato una quadratura di squadra, riuscendo a gestire in maniera egregia il doppio impegno settimanale, sta rispondendo sui parquet nostrani l’Acqua Vitasnella Cantù che, nonostante la cocente delusione dell’Eurocup, sta tenendo testa in campionato ad un roster come quello meneghino che sulla carta non avrebbe rivali sul suolo italico.
Grande merito del lavoro svolto in casa brianzola va al tecnico biancoblù Stefano Pino Sacripanti che, dopo aver già guidato in modo eccellente la Cantù degli americani dal 2000 al 2007, si è rimesso in gioco a casa sua, ereditando la squadra da un altro grande allenatore lombardo come Andrea Trinchieri, volato a Kazan. Con Trinchieri Pino condivideva il fatto di essere stato l’ultimo coach canturino a portare un trofeo a Cucciago (la Supercoppa Italiana conquistata contro la Benetton Treviso di Edney, Evans, Pittis e Garbajosa nel 2003) per cui il senso di responsabilità, e la piccola sfida con l’ex collega erano enormi. Sacripanti si è dimostrato fin da subito cosciente dell’ottima squadra che gli era stata preparata dalla società e, forte della sua esperienza in Brianza, ha immediatamente ottenuto degli ottimi risultati. Rispetto al gruppo che aveva allenato in precedenza la Cantù odierna ha una spina dorsale italiana, potendo contare sull’apporto decisivo di uomini del calibro di Cusin, Rullo, Marconato e Stefano Gentile. La leadership in campo è ricoperta da quello che a oggi è probabilmente il miglior giocatore italiano del nostro campionato: Pietro Aradori. Cresciuto con l’etichetta del fenomeno, l’atleta bresciano classe 1988, sta dimostrando che una piazza che respira basket 24 ore su 24 come Cantù è l’ideale per lui. I suoi numeri sia in fase realizzativa che di assistenza ai compagni sono aumentati, e soprattutto è cambiata la sua duttilità in campo, segno di una maturità mentale che non si era concretizzata né a Siena né a Milano. Pietro sa di essere il giocatore franchigia, per usare un termine americano, di Cantù e che questo vuol dire sapere entrare nelle partite prima con la testa che con il fisico. Insieme al capitano canturino d’adozione Maarten Leunen, Aradori è uno dei veterani di questa Cantù, anche se gioca al Pianella da solo due stagioni, e lo dimostra prima di tutto in allenamento. La supervisione di Sacripanti ha permesso ad Aradori di migliorare nel gioco di squadra, ottenendo il massimo da tutti i compagni, tra i quali spicca Abass Awudu Abass. Il giovanissimo giocatore, nato a Como ma di genitori originari dell’Africa, dopo aver vinto in estate l’Europeo under 20 sotto la guida di Sacripanti e dopo essere stato votato tra i migliori 5 giovani del continente, sta trovando molti minuti a Cantù, dove ha come primo scopo quello di affinare le sue doti di tiratore dall’arco e di atleta impressionante (soprattutto nella capacità di attaccare il canestro). Compito di Aradori e di Sacripanti sarà quello di farlo crescere pian piano, fondamentale dopo fondamentale. L’obiettivo dichiarato è quello di dar fastidio a Milano in quella che altrimenti sarebbe una marcia diretta verso il tricolore meneghino fin troppo annunciato.