
Dal Veneto alla Liguria, da mattina a sera. È stato un 9 marzo trionfale per la giovane atletica lombarda, capace di vincere entrambe le competizioni a squadre in cui era impegnata. Protagonisti sempre loro, i Cadetti e le Cadette: atleti nati nel 1999 e nel 2000 che rappresentano una finestra sul futuro di piste, pedane e corse campestri lombarde. In mattinata la formazione lombarda si è imposta nel campionato italiano per Regioni di corsa campestre a Nove, in provincia di Vicenza, infilando il quinto titolo consecutivo dopo quelli ottenuti a Formello 2010, ancora a Nove 2011, a Correggio 2012 e a Rocca di Papa 2013. Nel tardo pomeriggio è arrivato invece il successo nel Trofeo del Nord Ovest indoor al “Palafiera” di Genova, pentagonale con i pari età di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Toscana dominato dai nostri rappresentanti. «Sono due successi importanti perché ottenuti con i giovani e facendo anche parecchio leva sullo spirito di gruppo - dichiara il presidente del Comitato regionale Grazia Vanni -. L’atletica deve essere anche uno sport di squadra: è questa l’idea che cerchiamo di infondere. In questa tipologia di manifestazione i ragazzi lombardi sanno metterci sempre il cuore e tirare fuori il massimo da loro stessi: anche oggi l’hanno dimostrato».
Ai campionati italiani individuali e per Regioni Cadetti/e di Nove (VI) la Lombardia centra il titolo individuale maschile con Abdelhakim Elliasmine, il titolo a squadre (con argento individuale) femminile e soprattutto la vittoria nella classifica combinata che assegna il trofeo per Regioni. In quest’ultima classifica la selezione regionale si impone per dispersione: 731 punti totali, 64 in più del Veneto secondo e 89 in più del Piemonte terzo. La Lombardia è regina tra le Cadette e fa valere la forza di un movimento capace di piazzare otto atlete nelle prime 20 posizioni. Marta Zenoni (Atl. Brusaporto), già seconda a Rocca di Papa 2013, si arrende alla figlia d’arte Nadia Battocletti (Atl. Valli di Non e Sole/Trentino): l’allieva di Saro Naso, 15 anni compiuti venerdì, resta a 5” dalla vincitrice, dopo aver a lungo condotto la gara. Alle spalle di Zenoni le compagne regalano una raffica di piazzamenti di valore: Alessia Merelli (GA Vertovese) è sesta, Chiara Fumagalli (Atl. Mariano Comense) ottava, Arianna Locatelli (Pol. Novate) 11esima, Camilla Bossi (Cantù Atletica) 14esima, Federica Cortesi (Atl. Valle Brembana) 17esima, Vanessa Campana (Vighenzi Padenghe) 18esima e Marisabel Nespoli (Vis Nova Giussano) 20esima. Il titolo per Regioni non arriva tra i maschi, ma la nostra delegazione si prende comunque la grande soddisfazione dell’oro individuale grazie ad Abdelhakim Elliasmine: l’alfiere della Polisportiva Brembate Sopra sui 2,5 km del percorso Cadetti brucia in volata il pugliese Vincenzo Grieco e il siciliano Tindaro Lisa e si laurea campione d’Italia. Al maschile sono “solo” tre gli altri lombardi nella top 20: Mattia Gaffuri (US San Maurizio) è 11esimo, Belay Jacomelli (Bormiese) 16esimo e Giulio Palummieri (classe 2000 della Pol. Bienate Magnago) 18 esimo.
Nel Trofeo del Nord-Ovest indoor organizzato a Genova dal CR FIDAL Liguria la selezione regionale conquista invece ben 12 vittorie di specialità su 20 gare in programma e il successo finale con 184 punti davanti a Toscana (161) e Piemonte (149,5). Tra le tante prestazioni di valore spicca l’1:26.70 di Matteo Masolini (GP Valchiavenna) sui 600 metri, tempo eccellente considerando l’anello indoor da 200 metri: solo per dare un riferimento la MPI Cadetti all’aperto è 1:22.1 manuale di Davide Quarta (Brindisi, 16 giugno 1999).
VITTORIE: 12
60 piani F: Camilla Maestrini (Atl. Rodengo Saiano) 7.93
60 ostacoli F: Camilla Rossi (Cairatese) 9.33
Alto F: Greta Seneci (Estrada) 1.58
Peso F: Sydney Giampietro (Metanopoli) 13.79
Tetrathlon F: Rebecca Gennari (NA Varese) 2680 punti (9.13/60 ostacoli, 4.82/lungo, 7.53/peso, 1:51.08/600)
60 ostacoli M: Chituru Ali (Albatese) 8.91
600 M: Matteo Masolini (GP Valchiavenna) 1:26.70
Alto M: Andrea Motta (Atl. Cassano d’Adda) 1.90
Asta M: Paolo D’Elia (Atl. Chiari 1964) 3.50
Triplo M: Andrea D’Amore (Virtus Castenedolo) 12.64
Tetrathlon M: Marco Gerola (Atl. Casorate Primo) 2767 punti (9.03/60 ostacoli, 1.80/alto, 12.91/peso, 3:10.10/1000)
3x200 M: Lombardia (Paganini H.-Meroni-Daou) 1:11.85
SECONDI POSTI: 7
60 piani F: Giulia Curone (Atl. Brescia 2010) 8.02
60 ostacoli F: Valeria Arosio (Albatese) 9.42
Lungo F: Giada Vailati (Virtus Crema) 5.31
Triplo F: Erica Pantusa (Atl. Lecco Colombo) 10.36
3x200 F: Lombardia (Invernizzi-Alberti-Maestrini) 1:21.54
Asta M: Giacomo Roveraro (Atl. Monza) 3.50
Lungo M: Simone Visini (Carpenedolo) 5.97
TERZI POSTI: 7
600 F: Martina Castrovinci (Atl. Punto It) 1:46.32
Triplo F: Amina Vailati (Estrada) 10.28
60 ostacoli M: Michele Pincella (Libertas Mantova) 8.95
Alto M: Lorenzo Paganini (Atl. Punto It) 1.70
Lungo : David Zobbio (Atl. Concesio 2009) 5.84
Peso M: Davide Plebani (Brusaporto) 12.27
Tetrathlon M: Edoardo Carucci (Cairatese) 2222 punti (9.31/60 ostacoli, 1.55/alto, 9.82/peso, 3:10.04/1000)

Si è aperta venerdì a Sochi l’undicesima edizione dei Giochi Paralimpici Invernali, manifestazione che vedrà coinvolti più di 500 atleti di 47 differenti paesi, che si sfideranno in 5 discipline (ice sledge hockey, sci alpino, sci nordico, curling e snowboard) per raggiungere 72 medaglie. L’Italia ha portato in Russia 34 atleti (30 uomini e 4 donne) e presenzierà in 4 discipline, curling escluso, per cercare di confermare i risultati avuti quattro anni fa a Vancouver, quando le medaglie raggiunte furono 7 (1 oro, 3 argenti e 3 bronzi).
Abbiamo chiesto a Pierangelo Santelli, presidente del Comitato Paralimpico Lombardo, di fornirci una panoramica sullo sport paralimpico italiano e a livello internazionale. Immediatamente il presidente ci ha tenuto ad evidenziare come seppur «a livello mondiale la crescita dello sport paralimpico sia avvenuta in modo esponenziale, purtroppo ciò non si può dire del movimento italiano che fatica a espandersi, a causa soprattutto degli esigui contributi stanziati in confronto al numero degli atleti praticanti». Santelli ha continuato dicendo che «l’incremento a livello internazionale è stato notevolissimo, se si pensa che alle prime paralimpiadi tenutesi a Roma nel 1960 parteciparono 23 paesi, e a Londra nel 2012 se ne contavano 164: mi sembra che si possa ritenere un successo incredibile». I numeri estremamente positivi sono legati alle paralimpiadi estive, mentre «quelle invernali vanno più a rilento perché le discipline sono meno. Pancalli recentemente ha sottolineato come in Italia le strutture non siano adeguate per permettere ad un disabile di svolgere attività sportiva; ad esempio a Milano abbiamo una società che fa sci ma per poter essere indipendenti i ragazzi che vogliono sciare vanno in Svizzera».
Passando a Sochi, chiediamo al presidente Santelli quale siano le possibilità della squadra azzurra a livello di prestazioni, ci dice che sarà «difficile raggiungere le 7 medaglie di Vancouver e le 8 di Torino del 2006, anche perché il movimento ha moltissime difficoltà di crescita. Se si pensa che, a livello di attività olimpiche, circa il 20% della popolazione pratica attività sportiva, mentre gli atleti disabili non sono più dell’1,8%, si può facilmente cogliere la gravità della situazione; il motivo è legato al fatto che la spesa per far fare attività sportiva ad un ragazzo disabile è notevole. Ad esempio il monosci costa una cifra esorbitante tra attrezzatura e strutture. Una persona normodotata che vuole fare sci costa alla famiglia 10/15 mila euro l’anno, per una persona disabile la spesa va raddoppiata: se le cifre sono queste diventa tutto più complicato».
Anche nel fare una previsione sui Giochi, Santelli non trascura le differenze tra l’Italia e le altre Nazioni a livello di strutture a disposizione: «Enzo Masiello nel biathlon è tra i favoriti, e anche la squadra di hockey, se ha un po’ di fortuna, può lottare con le big, visto che è campione d’Europa e ha appena battuto la Svezia in un test di preparazione. Purtroppo anche in questa disciplina è evidente il gap notevolissimo tra noi, il Canada, gli Stati Uniti e la Russia. In Russia gli atleti della nazionale di hockey paralimpico sono tutti professionisti e stipendiati e vengono messi nelle condizioni di allenarsi 6 giorni su 7 la settimana 3 o 4 ore al giorno. Un gap così è difficilmente colmabile».
Da ultimo chiediamo al presidente che aspettative ha a livello di sviluppo del movimento dopo questa manifestazione. Ci risponde così: «speravo di avere una spinta notevole dopo Londra vista la grande visibilità che abbiamo dato in Italia, con ben 7 canali aperti solo sulle paralimpiadi. In realtà, tornato in Italia, questo grande riscontro non l’abbiamo mai avuto e per questo non sono così ottimista su Sochi, anche perché in Russia abbiamo una comitiva ridotta». Infine dove, secondo lui, può essere il problema rispetto allo sport paralimpico: «a mio modo di vedere la nostra nazione deve muoversi diversamente: le istituzioni regionali dovrebbero sostenere sia noi che il CONI; non facendolo si crea danno al movimento sportivo olimpico e paralimpico. Ciò non ci permette di avere una sensibilità legata alle attività sportive per disabili, perché lo Stato non coglie l’importanza che lo sport può avere anche a livello di sanità. A volte purtroppo mi pare una battaglia persa».
Proprio per diffondere la cultura sportiva e fare azione di informazione sul tema della disabilità nello sport, il CIP Lombardia collabora con la Scuola regionale dello sport CONI Lombardia nell’organizzazione di corsi di formazione sul tema. Il prossimo partirà a Pavia il 29 marzo 2014.

Si è tenuta questa mattina presso Palazzo Lombardia la conferenza stampa di presentazione del 4° Trofeo Città di Milano, che si svolgerà da venerdì a domenica presso la piscina Samuele di via Trani e che ha avuto il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano. A fare da moderatore tra i partecipanti è stato Walter Bolognani, Responsabile Tecnico delle squadre nazionali giovanili, che ha voluto immediatamente evidenziare l’importanza che ha un meeting del genere, «non solo per le prestazioni degli atleti, ma anche per l’entusiasmo e la felicità di stare assieme. A conferma del fatto che lo sport dovrebbe essere sempre un momento di gioia». Elencando i numeri della manifestazione, che conterà circa 80 team e 800 nuotatori provenienti da 5 differenti nazioni, Bolognani ha ricordato come il Trofeo Città di Milano è «l’occasione giusta per accendere i motori nel modo migliore», considerando che i risultati conseguiti possono valere per qualificarsi ai Campionati Europei che si terranno a Berlino dal 13 al 24 agosto.
In seguito è intervenuto Roberto Del Bianco, presidente della Nuotatori Milanesi, «società sempre presente dagli anni ‘70 a livello mondiale, che punta su un’attività di formazione giovanile indipendente dal risultato assoluto», e che è a capo dell’organizzazione del Trofeo. Del Bianco ha chiarito che, pur essendo in un momento di enorme difficoltà, lo sport ha bisogno di trovare il sostegno di istituzioni che facilitino lo sviluppo di un movimento, come il nuoto, che permette una crescita sia socio-educativa che tecnico-sportiva; infine ha chiosato dicendo che «una manifestazione di questa portata dimostra che a Milano si può nuotare e si può farlo bene, oltre a permettere ai giovani di confrontarsi con atleti di caratura internazionale».
Le istituzioni, chiamate in causa sia da Bolognani che da Del Bianco, hanno trovato voce nelle parole dell’Assessore allo Sport e alle Politiche dei Giovani della Regione Lombardia Antonio Rossi, definito dal Responsabile Tecnico delle nazionali giovanili come «un uomo di umiltà e ragionevolezza oltre la gara». Rossi, dopo aver richiamato all’importante compito che hanno i giornalisti sportivi («è importante che si scriva di sport per aiutare i nostri figli»), si è concentrato sui giovani, rimanendo colpito dalla modalità del Trofeo che garantisce ad essi di «vedere da vicino i risultati degli atleti affermati», ed elogiando la FIN (Federazione Italiana Nuoto) che, con il contributo dei gruppi militari a cui afferiscono i nuotatori, «segue attentamente gli atleti in vista di traguardi importanti come Berlino e le Olimpiadi in Brasile». Le parole dell’Assessore sono state confermate anche dall’intervento di Samuel Pizzetti, argento ai Campionati Europei di Debrecen nel 2012 sugli 400 metri stile libero e formatosi nella Nuotatori Milanesi, «una competizione come quella organizzata dalla società meneghina offre la possibilità di allenarsi con dei professionisti, e ciò per i giovani è importantissimo».
Per quello che concerne la Nazionale Italiana di Nuoto, che presenterà all’evento l’80% dei suoi effettivi, compresi Pellegrini, Bianco, Magnini e Paltrinieri, ha parlato Cesare Butini, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali Nuoto, che, sulla scia dei precedenti contributi, ha detto: «questo meeting testimonia la sinergia tra l’alto livello del nuoto e i giovani, il nostro obiettivo è quello di far crescere i giovani e valorizzarli e in questo senso abbiamo iniziato un progetto chiamato “Destinazione Rio” che cerca di seguire la loro maturazione passo dopo passo». Butini ha concluso che il Trofeo Città di Milano, dal quale sono passati grandi atleti stranieri quali Laszlo Cseh e Milorad Cavic, è un caposaldo importante per controllare gli atleti e «per colmare una lacuna sulle manifestazioni di alto livello per il percorso agonistico in vista degli Assoluti di Riccione, dove sarà selezionata la Nazionale per Berlino». Il ct si è poi rammaricato per il fatto che, a causa di due differenti infortuni, non parteciperanno al Trofeo Luca Dotto e Fabio Scozzoli.
L’evento, che vedrà gareggiare anche atleti della FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), sarà trasmesso in televisione e si aprirà nel pomeriggio di venerdì, coprendo poi le due intere giornate di sabato e domenica.

MILANO - Ancora pochi giorni alla partenza della quarta edizione del Trofeo Città di Milano, ormai appuntamento atteso per il nuoto italiano.
La conferenza stampa di presentazione si terrà Giovedì 6 Marzo alle ore 11:30 a Palazzo Lombardia (I piano, sala 5 - ingresso N4 da Via Melchiorre Gioia n. 37), ed ospiterà gli interventi dei campioni della Nuotatori Milanesi Massimiliano Rosolino e Samuel Pizzetti.
Interverranno inoltre Roberto Del Bianco, Presidente della Nuotatori Milanesi - la società che organizza l’evento - Cesare Butini, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali Nuoto e Walter Bolognani, Responsabile Tecnico delle squadre nazionali giovanili, che sarà moderatore dell’incontro.
Farà gli onori di casa e porterà il suo autorevole saluto l'Assessore allo Sport e Politiche per i giovani della Regione Lombardia, nonché pluricampione olimpico, Antonio Rossi.
L’evento avrà luogo presso la piscina “D.Samuele” di Via Trani 1 a Milano, nelle giornate di Venerdì 7 pomeriggio e Sabato 8 Marzo mattina e pomeriggio per il grande nuoto e Domenica 9 Marzo mattina e pomeriggio per i giovani.
L'evento ha ottenuto il patrocinio della Federazione Italiana Nuoto, del Comune di Milano, della Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia, e la manifestazione verrà trasmessa su Rai Sport.
Qui il video ufficiale del Trofeo Città di Milano 2014 https://vimeo.com/86705299

Il 26 marzo e il 2 aprile si terrà, presso la Sala A del Palazzo del Comitato Regionale del CONI Lombardia di via Piranesi, il “Corso di formazione giuridico fiscale per i concessionari degli impianti sportivi del Comune di Milano”, che ha lo scopo di facilitare una corretta gestione degli impianti sportivi. Abbiamo chiesto alla dottoressa Daniela Fabbri, direttrice del settore Sport e Benessere presso il Comune di Milano e referente del corso, di descriverci il progetto PROUSALL (Promoting Urban Sports for All), che sta alla base di un corso del genere. Ci dice che tale progetto «utilizza lo sport come veicolo per lo sviluppo sociale, per il benessere, per la salute, per la coesione e per l’inclusione sociale; ed ha come obiettivo complessivo quello di realizzare e sviluppare un approccio innovativo ed efficace per promuovere lo sport nelle aree urbane, partendo dalle esperienze e dalle buone pratiche già acquisite». Tra le azioni per la realizzazione del progetto sono previsti lo svolgimento di seminari, come quello che si terrà a fine marzo-inizio aprile, dove «il Comune di Milano ha colto questa occasione per offrire a tutti i concessionari degli impianti sportivi comunali un corso di formazione sugli aspetti legali e fiscali, a cura dell’ottima Scuola Regionale dello Sport di CONI Lombardia», e la creazione di un compendio in relazione alle buone pratiche. La dottoressa Fabbri sottolinea come lo scopo dichiarato di queste attività sia quello di «aumentare la consapevolezza sul ruolo e il valore dello sport per lo sviluppo sociale e il beneficio individuale, oltre a rafforzare la visibilità presso i cittadini delle opportunità concesse dallo sport». Ad oggi PROUSALL, che ha una durata prevista di 18 mesi (da gennaio 2013 a giugno 2014), può già vantare 14 partner (tra città, comuni, organismi, enti ed associazioni che operano nel campo dello sport) provenienti da 10 Stati Membri dell’Unione Europea, direttamente impegnati nella realizzazione di piani di azione locali per la promozione dello sport e delle attività fisiche.
In seguito riusciamo a raggiungere anche la dottoressa Claudia Giordani, ex campionessa di sci alpino e oggi delegata del CONI Milano, alla quale chiediamo un parere in merito alla sempre più stretta collaborazione tra la Scuola dello Sport del CONI della Lombardia e il CONI di Milano. Ci ricorda subito che «i rapporti tra il CONI Milano e la Scuola dello Sport della Lombardia sono da sempre ottimi, anche quando essa tratta con il CONI Provinciale. Le relazioni si sono fatte molto attive e produttive attraverso la proposta di corsi di formazione per lo società del territorio; da un lato per la forte richiesta da parte di tali soggetti di aggiornarsi e di crescere dal punto di vista professionale (tramite corsi che riguardino le normative fiscali e civilistiche), dall’altro grazie all’attività tecnica svolta per giovani e donne». Proseguendo la dottoressa Giordani ci presente brevemente il corso, dicendoci che «questo è il primo corso organizzato con il Comune di Milano, e testimonia la sinergia con la maggior istituzione cittadina. Questo tipo di intesa è volta a dare voce alle esigenze di società che premono per avere un sopporto istituzionale, ed il nostro servizio cerca di rispondere a tali richieste. C’è da riconoscere che il lavoro che stiamo facendo sembra dare buoni risultati, visto che i nostri corsi sono molto apprezzati per la qualità della docenza e per la loro strutturazione. Il presente corso, sfruttando la collaborazione con il Comune di Milano, è molto particolare perché ci permette di rivolgerci ai concessionari dell’impiantistica sportiva, affrontando un argomento di grande importanza, vista anche non facile situazione».