


[gallery columns="2"] Tiratori lombardi ancora sul gradino più alto del podio anche nel Gran Premio Forze Armate e Corpi dello Stato di Fossa Olimpica che si è disputato sulle pedane novaresi del Comando Aeroporto di Cameri. L'azzurra Marina Moioli di Azzano San Paolo (BG), che difende i colori delle Fiamme Oro, è risultata senza ombra di dubbio la migliore delle Lady chiudendo la gara con il punteggio di 110/125. Lontane le sue antagoniste, a iniziare dalla vercellese di Cigliano Erica Marchini (Vigili del Fuoco) con 103/125 e dalla pesarese di Spoltore Simona D'Onofrio, terza con il punteggio di 87/125. Per Marina Moioli, anche l'argento a squadre conquistato dalle Fiamme Oro. Bene, anzi molto bene anche il tiratore bresciano Andrea Miotto che, dopo essersi messo al collo l'oro tra i Prima categoria con un bel 137/150, ha contribuito non poco al successo al cardiopalma a squadre del Vigili del Fuoco con il punteggio di 662/750. L'argento, come detto, per un solo piattello di differenza, è andato alla compagine delle Fiamme Oro che si è fermata a quota 661/750, con appunto schierata la nostra Marina Moioli mentre il bronzo è stato appannaggio della rappresentativa dell'Aeronautica Militare con lo score finale di 649/750. Per la cronaca, l'altro oro più prestigioso, ovvero quello degli Eccellenza, è stato vinto dal tiratore romano di Artena (Fiamme Oro) con il punteggio di 140/150 mentre nei Seconda categoria a vincere è stato l'alfiere dei Vigili del Fuoco Cristiano Spendolini di Jesi (AN) con 133/150.

Quest'anno le fasi di qualificazione ai Campionati Italiani Juniores si sono tenute presso la città di Legnano. La consistente presenza di giovani atleti in gara ha fatto sì che la competizione si accendesse d'entusiasmo, dando vita ad una battaglia fino all'ultimo chilo; infatti solo otto atleti per categoria in tutta Italia potranno accedere alla finale. Le prime a scendere in pedana, come di consueto, sono state le categorie femminili; Riccardi Ilaria riesce a portarsi in testa nella categoria 53kg, così come le compagne di squadra Magistris Carlotta (Categoria 58kg) e Negri Francesca (Categoria 69kg) meritevoli dell'oro, grazie ad un'ottima gara frutto di determinazione e concentrazione. Non è da meno Fantoni Francesca (Categoria +75 Kg) che cercando la sicurezza della qualifica non si concede il lusso di sbagliare nemmeno un'alzata. Con l'inizio del secondo turno di gara, si assiste ad un vero e proprio sfoggio della maestria dei ragazzi, che si spingeranno fino ai loro limiti per primeggiare. Nella categoria 62kg Merlini Matteo fin dalla prima alzata riesce a distanziare i propri avversari guadagnando il titolo, mentre nella categoria 69Kg Lioi Gianluigi con freddezza e tenacia mette a segno le giuste alzate che lo confermano primo della categoria nonostante la nutrita concorrenza. Una vittoria tranquilla ma non meno meritata per Racchi Matteo (Categoria 105Kg) e Foglio Andrea (Categoria +105); gli atleti della medesima società riescono a salire sul gradino più alto del podio nonostante qualche imprecisione dalla quale, però, non si faranno scoraggiare. Nella terza tornata di gara calcano la pedana gli atleti Master (ben sedici), conferme per i due vincitori delle classi Master 45 con Marcellino Franco e Giovanni Podda Master 55. A conclusione di un'altra giornata all'insegna dello sport, come spinta al miglioramento e al rispetto reciproco, la classifica delle società non cambia, infatti presenta ancora le prime tre nella medesima posizione: Ginnastica Pavese prima, seconda Linea e Salute, terza Alex Club.

La proposta degli organizzatori del Garbosi era di quelle che non si possono rifiutare. L’occasione di esibirsi nel tempio della pallacanestro varesina, davanti a un pubblico d’eccezione, era troppo ghiotta per declinare l’offerta. E allora anche quest’anno il Vharese, associazione polisportiva che rivolge la sua attività ai disabili intellettivi, parteciperà con entusiasmo al prestigioso Trofeo bosino dedicato al basket giovanile. Gli atleti del team diretto da Anna Sculli si cimenteranno nella giornata di lunedì 25 aprile, tra una finale e l’altra, in un match-esibizione al quale prenderanno parte pure alcuni ragazzi presi in prestito dall’associazione “La Finestra” di Malnate e dalla “Sport Anch’io” di Tradate. Si tratterà di una sola partita, ma in cantiere per i prossimi anni c’è il progetto di dar vita addirittura a un torneo parallelo. Lo spirito del Garbosi, del resto, si sposa alla perfezione con i valori che animano lo sport per disabili: fratellanza, passione, entusiasmo e divertimento. “Per i nostri cestisti - spiega Dario Capelli, che con Emanuele Tibiletti allena il Vharese tutti i sabati al PalaWhirlpool - poter giocare davanti a un tale pubblico è qualcosa di unico, una sensazione che non vivono durante i circuiti di federazione”. Lo scorso anno l’emozione giocò brutti scherzi agli atleti e la precisione sottocanestro venne un po’ a mancare, ma poco importa: ognuno ricevette un’ondata di applausi e complimenti, in un momento di gloria ampiamente meritato e pronto a rinnovarsi lunedì.

Venerdi 29 aprile 2011, alle ore 18.00, all’Arena Civica ‘Gianni Brera’ nella sala del Comitato Provinciale Fidal Milano, verrà presentato ‘Dio Salvi la Regina’ Atletica leggera tra impianti e rimpianti, il nuovo libro di Roberto Corsi edito quest’anno dalla Società Editrice Fiorentina. Toscano di Fiesole, giornalista e scrittore di libri su tematiche socio-politiche, Roberto Corsi, che vive a Scandicci con i quattro figli, ha deciso di scrivere i suoi due libri sull’atletica (il primo, uscito nel 2001, si intitola ‘Stelle senza Polvere’) dopo un incontro casuale su Facebook con l’ostacolista Eddy Ottoz. La medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1968 di Città del Messico, pensando che Corsi fosse un ex atleta omonimo, ne chiese l’ amicizia virtuale. “Mi venne in mente il film di Paul Newman ‘Lassù qualcuno mi ama’ con quel ‘Lassù’ inteso come empireo del web” ha commentato Corsi che attualmente collabora con il ‘Corriere Fiorentino’. Centonovantadue pagine, compresa la prefazione di Ottoz e la postfazione di Vanni Lòriga, dove tecnica, tempi, misure, anemometri, chiodi, asticelle o testimoni sono solo spettatori nel racconto dei tanti protagonisti di un tempo, in pista, e di oggi nella loro ‘corsa della vita’. Ed è, come ben emerge dalle interviste dell’autore, lo spirito dell’ atleta, ma anche del tecnico o del dirigente, temprato dalla fatica, dai sacrifici, dalle piccole e grandi soddisfazioni o delusioni patite sul campo, a vincere ancora sulle difficoltà della vita.