
16 settembre 2011 - Si svolgeranno il prossimo weekend le partite del Campionato Europeo di Flag Football Senior, al quale l'Italia partecipa con una rappresentativa maschile e una femminile. La Nazionale maschile è reduce dal terzo posto ai Mondiali di Ottawa dello scorso anno e dal secondo posto agli europei di Belfast del 2009, mentre per la Nazionale femminile si tratta dell'esordio assoluto. Il calendario dei maschi inizia al venerdì alle 15:30 con la sfida ad Israele. Sabato le partite contro Spagna (ore 9), Austria (11:30) e Francia (17). Domenica mattina le semifinali e alle 14 la partita che assegnerà il titolo di Campione d'Europa. Le ragazze, inserite in girone con Austria, Germania e Svezia esordiranno sabato alle 9 contro la Germania, alle 10:15 affronteranno l'Austria e alle 11:30 se la vedranno con la Svezia. Nel pomeriggio di sabato le semifinali, e alle 12:45 della domenica la finale per il titolo continentale. A Thonon saranno in campo anche due arbitri italiani: il triestino Luca Scrignani, responsabile del settore Flag del CIA-FIDAF, e la milanese Silvia Sassatelli. Questi gli Azzurri a Thonon: Nazionale Maschile - Massimiliano Bonomo, Gianluca Cerrati, Stefano Cocchi, Massimo Fierli, Daniele Francioni, Enrico Leonardi, Mattia Mattiussi, Paolo Meneghetti, Sebastiano Pascolo, Giorgio Polidori, Fabrizio Rossi, Marco Viani. Head Coach: Raffaello Pellegrini, Defensive Coordinator: Mattia Amadei, Medical: Andrea Reali Nazionale Femminile - Carolina Sgroi, Daniela Lo Pinzino, Alessandra Sottovia, Giulia Meozzi, Michela Bertossi, Eleonora Roncarati, Francesca Furlan, Nicoletta Murano, Caterina Bonini, Monica Bucci, Mariam Battistelli, Valentina Rizzuti. Head Coach: Michele Degrassi, Stefano Zanardi: Offensive Coordinator, Alessandro Crisanti: Defensive Coordinator. SB

Marzorati con Francesca Schiavone 15 settembre 2011 - Presentata questa mattina in Regione (grattacielo Pirelli, 31’ piano) la manifestazione “la Grande sfida” che segnerà il prossimo 3 dicembre il ritorno del grande tennis a Milano. Protagoniste Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e le celebri sorelle Williams. L’iniziativa è stata voluta dall’Assessorato allo Sport e Giovani della Regione Lombardia nella persona dell’assessore Monica Rizzi. L’evento è realizzato da MCA Events, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, Sky e la Gazzetta dello Sport. Si giocherà al Forum di Assago e si punta a superare i 10.000 spettatori. Sky trasmetterà in diretta tutti gli incontri, che saranno seguiti anche da RadioItalia. Biglietti in vendita su TicketOne.it (scontati per acquisto entro il 30 ottobre). Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza alle associazioni ‘Cancro primo aiuto onlus’ e ‘Diesis’: ancora alle due associazioni andrà il ricavato della vendita all’asta delle racchette usate dalle 4 tenniste negli incontri. Molto sorridente e disponibile Francesca Schiavone che si è prestata volentieri a fotografie, riprese e interviste, dichiarandosi felice di potersi esibire a Milano, la sua città. Tutti i dettagli sul sito: www.lagrandesfida.net

Con i primi dueo voli disputati nella mattinata, ha preso ufficialmente il via la quarta edizione del Campionato Provinciale per velisti diversamente abili: da oggi, mercoledì 14, a sabato 17 settembre, infatti, il Golfo di Desenzano del Garda farà da splendido palcoscenico all’evento più atteso del progetto “Svelare senza barriere”, iniziativa voluta e realizzata dal Gruppo Nautico Dielleffe di Desenzano in collaborazione con l’Assessorato Sport e Tempo libero della Provincia di Brescia e del Comune di Desenzano del Garda per affermare gli effetti positivi della Vela come strumento di intervento nelle varie aree del disagio sociale, fisico e mentale. Un bella giornata di sole, caldo quasi estivo, vento in partenza sugli 11 nodi in diminuzione e onda formata hanno, infatti, permesso di completare regolarmente due dei quattro voli previsti nella prima giornata del Campionato. Dopo il breafing nel quale il Comitato di Regata (presieduto da Roberto Belluzzo coadiuvato da Giuseppe Iaccarino, Maurizio de Felice e Mario Monti) ha spiegato i percorsi e le regole di regata, gli otto equipaggi (costituiti da due persone diversamente abili, un accompagnatore responsabile e un osservatore dell'organizzazione) sono finalmente scesi in acqua per disputare le prime regate. Il "IV Campionato Provinciale per velisti diversamente abili" si svolge secondo la formula del match race ad eliminazione diretta, con eventuale ripescaggio: le regate, perfettamente visibili dal lungolago di Desenzano, si articolano su percorso a bastone con boe da lasciare a sinistra, partenza di bolina ed arrivo in poppa e hanno inizio alle ore 10 di ogni giornata (sabato si concluderanno entro le ore 13). Protagonisti di queste quattro giornate dedicate alla Vela e alla solidarietà sono ancora una volta gli ospiti della Fobap Anffas di Brescia, dell’Anffas di Desenzano-Rivoltella e della Cooperativa C.D.D. Collaboriamo di Leno che, avevano aderito con successo all’iniziativa sin dal 2008. Dallo scorso anno, inoltre, a loro si sono affiancati anche alcuni ospiti della Fondazione Castellini, la residenza socio sanitaria onlus di Melegnano. Il volo inaugurale di questa edizione ha visto protagonisti le squadre A Desenzano 1 (Arianna Ingravalle, Costrignano, Giorgio Calanna e Piero Maraggi) e B Leno 1 (Lucrezia Bertoletti, Roberto Migliorati, Emanuela Mombelli, Sergio Zumerle) che si è aggiudicata la prima vittoria 2011. Nel secondo volo la Squadra D Desenzano 3 (Cristian Rambotti, Manessi, Tagliani, Zumerle) ha, invece, battuto la Squadra C Leno 2 (Luigi Cigala , Lisa Guerrini, Emanuela Mombelli, Piero Maraggi). “Mentre la prima prova è stata corsa senza fiocco per il vento sostenuto e, soprattutto, per l’onda formata, il secondo volo è stato finito con qualche difficoltà perché il vento è calato quasi completamente mettendo a dura prova gli equipaggi.” Ha commentato Roberto Belluzzo. La manifestazione, inserita nel calendario ufficiale della XIV Zona Fiv e patrocinata dal Comune di Desenzano del Garda si concluderà sabato 17 settembre alle ore 15.30, presso la sala Peler di Palazzo Todeschini (piazza Malvezzi) con la premiazione degli equipaggi alla presenza di tutti i concorrenti, delle autorità e degli organizzatori: una vera e propria festa che premierà non solo i vincitori ma tutti i partecipanti. Appuntamento, quindi, a Desenzano sino a sabato 17 settembre, presso il Gruppo Nautico Dielleffe con il “IV Campionato Provinciale per velisti diversamente abili” e sabato 17 alle ore 15.30, presso la sala Peler di Palazzo Todeschini (piazza Malvezzi) per la cerimonia conclusiva e la premiazione degli equipaggi.

Dal 2007 la Lario ha attivato un progetto Adaptive Rowing, il canottaggio per i disabili in collaborazione con scuole e istituti del territorio. La sezione Adaptive della Lario presieduta dal medico Paolo Tornari conta oggi su una ventina di iscritti. Tra gli atleti ci sono anche due esponenti della nazionale italiana di categoria. E in particolare il canottiere azzurro Luca Varesano, medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Bled 2011 e già bronzo nell’Indoor Rowing in Portogallo. Nel 2011 Varesano, che è ospite dell’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio si è anche laureato campione italiano di indoor rowing. Vanta convocazioni in azzurro anche Giovanni Tentori, atleta paraplegico che ha iniziato il suo percorso proprio alla Lario lo scorso anno ed è vicecampione italiano in carica nell’indoor, oltre che campione di Lombardia. Con Adaptive Rowing, si definisce il canottaggio per disabili, praticato con imbarcazioni adattate a portatori di handicap fisico o mentale suddivisi in classi ben distinte secondo il tipo di disabilità. La prima divisione riguarda la possibilità o meno di poter utilizzare alcune parti del corpo. Lta (Legs "gambe" - Trunk "tronco" - Arms "braccia") è per gli atleti che possono usare tutto il corpo nel gesto. La categoria comprende i non vedenti, gli amputati ad un arto, gli affetti da altre disabilità fisiche che non compromettono completamente i movimenti (gambe, tronco e braccia) e i disabili mentali. Ta (Trunk "tronco" – Arms "braccia") distingue invece chi non ha l'uso delle gambe. Il sedile è fisso. Si gareggia in singolo e in doppio anche misto, un uomo e una donna. A (Arms "braccia") è per chi può utilizzare solo le braccia, ossia generalmente chi ha lesioni alla colonna vertebrale. Le gare vengono effettuate in singolo. Le gare dell'Adaptive si svolgono sulla distanza dei 1.000 metri, ossia la metà della distanza olimpica del canottaggio (2.000). Nel suo parco barche la Lario dispone di imbarcazioni specifiche per l’adaptive rowing, e in particolare due “quattro con” e uno skiff, donate dall’Amministrazione provinciale su iniziativa dell’assessore ai Servizi sociali e Pari Opportunità, Simona Saladini. L’avventura della Canottieri Lario nel complesso mondo dello sport per i diversamente abili nasce grazie all’incontro tra il presidente Enzo Molteni e Christian Beretta, ora 43enne, disabile fisico in seguito a un drammatico incidente in motorino. Christian ha dimostrato sulla sua pelle come l'approccio con il mondo dello sport possa condurre ad un parziale recupero che si è poi consolidato nel tempo. Dopo 18 anni di nuoto tra la Como Nuoto e l’associazione Osha-Asp che lo aveva portato a vincere il titolo italiano dei 100 metri stile libero nel 1988, un titolo europeo nel 1991 e a partecipare alle Paralimpiadi di Barcellona nel 1992, ha pensato bene di dedicarsi anche al canottaggio aprendo così nuovi orizzonti per la Lario. Se con il nuoto e il continuo allenamento era riuscito a recuperare quasi completamente le proprie facoltà, tanto da poter svolgere senza troppi problemi il lavoro di dipendente comunale all’Anagrafe, con il canottaggio, oltre a creare i presupposti perché la Lario costituisse la sezione Adaptive Rowing, ha fatto un ulteriore salto di qualità. Sul piano fisico e organico, innanzitutto, poiché la remata di punta ha contribuito a migliorare il suo assetto rivitalizzando muscoli diversi, ma ancor più su quello psicologico dell’autostima e dell’esperienza. Ne ha guadagnato anche sotto l’aspetto tecnico, tanto da dividersi tra il ruolo di capitano della squadra disabili e valido Master della Lario fino ad essere nominato aiuto allenatore di Jaroslav Rocek (per tutti Jaro), il tecnico responsabile del settore Adaptive Rowing. Oggi sotto la guida del presidente della sezione disabili, Paolo Tornari, la Lario può contare su una trentina di atleti tesserati e su un bacino d’utenza sempre più ampio. Cinque disabili che frequentano la Lario provengono dall’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio, otto dall’Istituto Professionale Ripamonti (che coordina il settore di sostegno agli studenti disabili delle scuole superiori), otto dal Villa Padre Monti e cinque dalla Global Sport Lario sotto la guida del dottor Claudio Cetti, responsabile del Dipartimento di Salute Mentale del Sant’Anna e socio, da sempre, della Lario. Il quinto e ultimo gruppo è rappresentato naturalmente dal capitano della sezione Adaptive, Christian Beretta e da due atleti paraplegici in seguito ad infortunio. Si tratta in questo caso di sportivi non più giovanissimi che provengono da altre discipline e sono venuti a conoscenza della possibilità di praticare il canottaggio a livello federale in una società della provincia di Como. La Canottieri Lario è una delle 15 società italiane affiliate alla Federazione per l'Adaptive Rowing. L’approccio con i giovani disabili che frequentano la Ripamonti ha concluso quest’anno la sua seconda esperienza e proseguirà anche in futuro. I docenti di educazione fisica e gli insegnanti di sostegno della Ripamonti si recano ogni settimana con alcuni ragazzi nella vasca voga della Canottieri per un primo approccio con questo sport. I tecnici della sezione Adaptive della Lario, coordinati dal professor Andrea Tenca insegnano ai giovani studenti i primi segreti dell’arte del remo e seguono con grande attenzione i progressi a livello di impegno e coordinazione. Per qualcuno ci sarà poi anche l’uscita in barca.

Il grande alpinista, giornalista e scrittore Walter Bonatti, leggenda dell'alpinismo italiano, è morto improvvisamente, ieri sera, a Roma, per una malattia. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica verrà allestita la camera ardente. Nato a Bergamo il 22 giugno 1930, Walter Bonatti è stato uno dei più grandi alpinisti a livello nazionale e internazionale, firmando alcune delle più audaci e complesse ascensioni tra gli anni '50 e '60. Iniziò a scalare sulle Prealpi lombarde subito dopo la guerra per poi cimentarsi sulle Dolomiti e sul Monte bianco. Nel 1951 effettuò la prima scalata della parete est del Grand Capucin sul Monte Bianco. Seguirono altre ascensioni di assoluto valore nella stessa zona. Ma Bonatti è nella memoria di tutti uno degli uomini del K2 per le polemiche che ne seguirono. "Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio 1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso soltanto da me..." scrisse anni dopo l'alpinista. Nella spedizione italiana capitanata da Ardito Desio, che porterà Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2, Bonatti, coi suoi 23 anni, era il più giovane della spedizione. Il giorno prima che Lacedelli e Compagnoni raggiungessero la vetta, Walter Bonatti scese dall'ottavo campo verso il settimo per recuperare le bombole di ossigeno lasciate lì la sera prima da altri compagni. Risalì con l'Hunza Mahdi verso il nono campo, allestito da Compagnoni e Lacedelli però a 250 metri di dislivello più alto del previsto, rendendo a Bonatti e Mahdi impossibile individuarli e raggiungerli col buio della notte. Ci furono testimonianze non convergenti. Sta di fatto che Bonatti e Mahdi si ritrovano soli a dover affrontare una notte con temperature stimate intorno ai -50 °C senza tenda, sacco a pelo o altro mezzo. Tornati verso il campo 8, Mahdi subì l'amputazione di numerose dita. lI contratto firmato da Bonatti prima della partenza per il K2 gli impedì di rilasciare interviste e resoconti della spedizione per un periodo di due anni. La versione dei fatti secondo Bonatti viene divulgata solo nel 1961, con la pubblicazione del suo libro "Le mie montagne". Accusato di non aver fornito l'ossigeno a Compagnoni e Lacedelli, querelò e vinse una causa per diffamazione, fino alla completa riabilitazione solo negli ultimi anni. Da allora scalò quasi sempre in solitaria e dopo il ritiro si dedicò al giornalismo e all'avventura, viaggiando per il mondo e scrivendo libri. Poi arivò l'impresa del 1955: Bonatti scalò il Petit Dru (crollato nel 2005) sempre sul Bianco, inventandosi un pendolo realizzato annodando tutto il materiale che aveva in possesso. Da lì fu un susseguirsi di imprese memorabili. Negli anni seguenti compì altre imprese sul Monte Bianco (la Poire, il Pilone centrale del freney) prima di chiudere la carriera con la prima scalata invernale in solitaria del Cervino nel 1965. LE IMPRESE — Da Courmayeur, dove si era trasferito nel 1957, partì per una serie di imprese sempre più rischiose, iniziando dalle Ande alla Patagonia fino al Karakorum. Nel 1961 Bonatti fu uno dei soli 4 superstiti di una tragica scalata del Pilone Centrale del Freney (Gruppo del Bianco), cima inviolata e rimasta tale per appena 100 metri a causa del maltempo. Fra i morti anche l'amico Oggioni. Nel 1963 la scalata, ad appena 33 anni della Grandes Jorasses in invernale e nel 1965, a soli 35 anni, conclude la sua carriera alpinista compiendo l’ultima grande impresa aprendo una via nuova in solitaria invernale sulla parete nord del Cervino, impresa che gli varrà la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica.