Marco Turcatti in sella ad una BMW R 1200 Gs Adventure, raggiungerà in solitaria il Paese di Gengis Khan. Partito il 17 luglio, ritornerà il 30 agosto dopo aver percorso 25000 km Una moto, tre borse, un Gps, un telefono satellitare, una macchina fotografica e tanta, tanta, voglia di avventura. Marco Turcatti, 45 anni di Venegono Inferiore (Va) è scattato domenica 17 luglio alla volta della Mongolia. Andata e ritorno, 25000 km, metro più metro, un viaggio in solitaria che toccherà diversi Paesi (l’Austria, l’Ungheria, la Russia, L’Ucraina, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Germania e la Svizzera). Turcatti ha scoperto la moto per caso (in una ‘cavalcata’) e se ne è subito innamorato. Un amore così forte e profondo che lo ha portato, quest’anno, ad organizzarsi un viaggetto di tutto rispetto: Mongolia andata e ritorno. In sella alla fida BMW R 1200 Gs Adventure del 2010 avrà un bagaglio leggero: nelle tre capienti valige ci sarà tutto il necessario per un viaggio di oltre un mese, ma non il superfluo, perché Turcatti ha pianificato – perfettamente – tutto il viaggio. Sarà in contatto con l’Italia attraverso un Gps e un telefono satellitare, per il resto, sarà lui e la sua moto. Al ritorno, previsto per la fine di agosto, Turcatti avrà con sé anche un bottino di foto e filmati del viaggio che verranno proiettati durante una serata in suo onore. RS
Amaro rientro dai Mondiali Under 23 di Amsterdam per l'ammiraglia azzura che ha visto in acqua l'atleta della Sebino Matteo Macario, insieme al capovoga Tommaso Rossi e ai compagni Simone Ferrarese, Marco Alberti, Alessandro Addabbo, Luca Parlato, Edoardo Gattai, Cesare Gabbia e Luca Benco. L'equipaggio si è lasciato sopraffare dall'ostile campo di regata (vento e acque agitate hanno caratterizzato tutto lo svolgimento della manifestazione) e soprattutto da avversari evidentemente più potenti, riportando l'8° posto nella graduatoria finale della specialità 8+. Giovedì 21, al primo appuntamento in batteria l'equipaggio italiano si è collocato in 4^ posizione con un distacco importante sia da Stati Uniti e Gran Bretagna (fra i quali si è ingaggiato un emozionante duello risoltosi a favore dellla barca a stelle e strisce) sia dalla Germania. Sfumato così il sogno della qualificazione immediata, nella giornata di venerdì gli azzurri si sono sfidati ai recuperi con Germania, Gran Bretagna, Olanda e Polonia, ma anche qui la barca azzurra ha mostrato una generale difficoltà a tenere il contatto con gli avversari: già nei primi 500 metri si trova a 2''74 dalla Germania (leader e poi vincitrice del recupero); nonostante l'attacco sferrato poco prima dei 1000 e l'elevato numero di palate al minuto (41) - che contribuiscono a migliorare notevolmente il tempo rispetto alla prova in batteria - la barca azzurra nonn riesce ad acquistare velocità e rimane relegata in coda insieme all'Australia, mancando la finale. Quest'ultima ha confermato la forza degli Stati Uniti, che escono titolari del titolo iridato, seguiti da Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Germania, Polonia, Olanda. Mentre agli azzurri non è rimasta altro che la speranza di un riscatto perl'orgoglio e l'onore contro l'Australia, sfida anche quest'ultima a senso unico, con un'Australia subito scattata in avanti e imprendibile che ha spiazzato gli azzurri. L'esito dell'ardua trasferta non ci esime dall'esprimere i doverosi complimenti a Matteo che per il secondo anno consecutivo (dopo il bronzo del 2010) ha rappresentato la nazionale italiana nelle competizioni valevoli per il titolo iridato. La giovane età ed il talento gli daranno la possibilità di confermarsi anche in futuro. Un grazie anche alla Direzione Tecnica della società, che ha portato questo giovane ai ranghi agonistici internazionali. Complimenti anche ai neo-proclamati campioni mondiali del quattro senza pesi leggeri Pinca, De Maria, Amarante, Nicoletti, oltre che agli atleti del quattro senza maschile e femminile e del quattro di coppia femminile che hanno portato in terra italiana tre belle medaglie d'argento, confermando l'intramontato ruolo del canottaggio italiano nel panorama internazionale. FP
23 luglio 2011 - In un noto ristorante milanese si è conclusa con una grande festa l’Arge Alp 2011, importante competizione che si è svolta presso il Tiro a Segno di Milano e che ha visto la partecipazione di più di 200 atleti per oltre 400 prestazioni nelle varie specialità di tiro olimpiche, provenienti dalle seguenti regioni prealpine: Lombardia - Tirolo - Sud Tirolo - Salzburg - Bayern - Trentino - Sangallo - Graubunden - Vorarlberg - Ticino. Tiratori di tutte le età, molti i giovanissimi, si sono alternati sulle linee di tiro nelle varie specialità dando sfoggio di grande talento e applicazione, impossibile non dare risalto al tiratore della squadra Lombarda, vincitrice di questa edizione, Riccardo Mazzetti che nella pistola automatica ha fatto registrare un punteggio di 587 più alto dell’attuale record italiano di specialità. Alla serata conclusiva erano presenti il Presidente Roveda del Comitato Regionale UITS Lombardia, organizzatore dell’evento, il Vice Presidente Vicario della Unione Italiana Tiro a Segno Tito Suss, il Presidente del Tiro a Segno Nazionale di Milano, che ha messo a disposizione la struttura, Fabio Sacchetti e il Presidente del Coni Regionale Pier Luigi Marzorati, gradita presenza che ha offerto la propria disponibilità nella premiazione delle Squadre programmata nel corso della serata ed ha testimoniato la vicinanza di un’importante istituzione allo sport del tiro a segno. GS
Il Team Eagles batte la Nazionale Azzurra, mentre la Repubblica Ceca si impone sui Cineplexx Blue Devils Nonostante il tempo inclemente che non lasciava presagire nulla di buono, il pubblico di Luino ha risposto alla grande e già per la finalina del pomeriggio sulle gradinate del Campo Sportivo del Parco Margorabbia si poteva vedere una discreta presenza di pubblico. La Repubblica Ceca si impone sui Cineplexx Blue Devils senza troppi problemi, chiudendo il primo tempo avanti 24 a 0 e mettendo in mostra un buon gioco aereo dal quale i boemi hanno tratto tre dei quattro td messi a segno nella prima metà di partita. Da parte Blue Devils, arrivati al torneo largamente rimaneggiati tanta buona volontà e poco altro. Nella ripresa i Blue Devils entrano decisamente con un altro spirito e riescono sia a chiudere diversi primi down, sia a segnare due volte prima del fischio finale. Certo, la Repubblica Ceca non si intenerisce certo e mantiene il ritmo, chiudendo 38 a 14 ed assicurandosi il terzo posto finale. Italia e Team Eagles danno vita ad un primo tempo decisamente equilibrato, con le squadre che vanno al riposo sul 7 a 3 per gli americani. La prima segnatura americana arriva dopo un pass intereference difensiva azzurra che mette il Team Eagles in una condizione dalla quale non segnare sarebbe stato impossibile. Gli Azzurri non si perdono certo d'animo e segnano il field goal con Vergazzoli dalle 32 che chiude il primo tempo sul 3-7 per gli americani lasciando la partita ancora decisamente aperta. Nella seconda frazione il Blue Team entra molto più convinto ed aggressivo costringendo gli americani a situazioni mai agevoli e mettendo molta pressione al qb Willingham, spesso costretto ad assumersi la responsabilità dell'azione. Verso la fine del terzo quarto il linebacker fiorentino Andrea Benoni, dei Guelfi Firenze, mette a segno un intercetto riportato fin quasi in meta. Ci penserà poi Polidori a segnare il td del sorpasso che porta l'Italia avanti 10 a 7, trasformato da Vergazzoli. Il Team Eagles non ci sta e in meno di cinque minuti ribalta clamorosamente il risultato con una reazione davvero determinata: prima un passaggio ricevuto in end zone che chiude il terzo quarto sul 13-10, per poi proseguire nell'ultimo quarto con altre tre segnature, sempre in conseguenza di forti pressioni difensive. Finirà 34 a 10 per il Team Eagles che conquista il trofeo come l'anno scorso, e sempre a danni del Blue Team, per il quale Coach Argondizzo ha parole d'elogio: "Sono orgoglioso di questo gruppo che ha giocato alla pari contro avversari importanti. Certo, gli errori si pagano e noi ne abbiamo fatti tre nell'ultimo quarto che ci sono stati fatali". Nell'intervallo della finale spazio per il gemellaggio tra la Federazione Italiana di American Football e la Federazione Italiana Baseball e Softball e la consegna dei riconoscimenti al Sindaco di Luino Andrea Pellicini e all'Assessore allo Sport della Provincia di Varese Giuseppe Martignoni. A fine partita Paul Vincent Miraval, responsabile del settore tecnico della Federazione Europea di Football Americano, a premiare la Repubblica Ceca, Fausto Origlio, presidente del Comitato provinciale di Varese del Coni, che premia la nazionale Italiana e l'Assessore allo sport della Provincia di Varese che premia il Team Eagles USA. Francesco Cerra premia il quarterback Dustin Willingham come MVP della partita e Verena Merli, del Comitato Organizzatore del Four Helmets, per l'ottimo lavoro di coordinamento e l'organizzazione. Al termine, vincitori, vinti e pubblico si sono ritrovati fianco a fianco negli stands allestiti da Buba's e Marco Massarenti, nel più classico degli stili Made in Usa. I risultati delle finali: Finale terzo posto: REP. CECA – Cineplexx Blue Devils 38-14 Finale primo posto: Team Eagles USA – Italia 34-10
Per il secondo anno consecutivo la Canottieri Sebino ha l'onore di vestire la maglia azzurra in occasione di un mondiale di Canottaggio. E' ancora Matteo Macario il protagonista di questa missione della Nazionale Italiana, che lo coinvolge quale componente dell'equipaggio dell'8+ ai Mondiali Under 23 di Amsterdam, in calendario dal 20 al 24 luglio. lo stesso atleta nel 2010 ha calcato le scene del mondiale Junior di Racice contribuendo alla salita dell'8+ italiano al terzo posto del podio. Un valore che non si smentisce, quello di Matteo, atleta di spicco, formato nel vivaio della Sebino e cresciuto senza tentennamenti in sinergia col sodalizio, sotto la guida del tecnico Carlo Babaglioni, sino ai primi successi in campionati italiani (2007, 2008 e 2009) ed alle più recenti affermazioni nell'ambito dei Meeting Nazionali: da ultimo quello del maggio scorso a Piediluco che gli è valso un bellissimo argento proprio sull' 8+ con i triestini della Saturnia. Il passaggio di categoria nel frattempo intercorso non lo ha intimidito, tant'è che la costanza mostrata in campo si è trasformata in giudizio di elevata affidabilità per i tecnici federali responsabili della convocazione, che lo hanno visto in continuo miglioramento nei test. La soddisfazione per questa convocazione è accresciuta per Matteo dalla soddisfazione di aver superato brillantemente nei giorni scorsi gli esami di maturità, e ora speriamo che la prospettiva perseguita dall'atleta di una prossima carriera universitaria dia ulterore slancio e grinta nell'affrontare il campo di gara internazionale. Passione per lo sport e impegno scolastico sono fattori non sempre facilmente coniugabili, ma è risaputo che la filosofia del canottaggio si presta bene a questo felice connubio. La competizione di Amsterdam è resa più intensa rispetto a quella del Mondiale Junior dello scorso anno, sia per la più estesa gamma anagrafica della categoria (che contempla atelti di età compresa fra i 18 e i 22 anni), ma anche per i numeri di questo mondiale, che hanno abbattuto il precedente record di Brest 2010, sia in termini di nazioni rappresentate (63) che di atleti in gara (806). L'ammiraglia Italiana dovrà farsi valere contro 7 avversari provenienti da Austria, Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Polonia e Stati Uniti. L'equipaggio azzurro sarà condotto dal capovoga genovese Tommaso Rossi (Elpis). Dietro di lui in barca ci sono, oltre a Matteo Macario della Sebino, Marco Alberti (Sisport Fiat), Luca Parlato (Marina Militare), Alessandro Addabbo (Aniene), Giuseppe Minichini (Posillipo), Edoardo Gattai (Firenze), Cesare Gabba (Elpis), ed al timone Luca Benco (Saturnia). Tutta la Canottieri Sebino segue accorata la squadra azzurra nelle ultime battute di allenamento che si stanno consumando sul campo di Bosbaan sotto l'occhio vigile del tecnico Antonio Baldacci, in attesa di poter festeggiare Matteo e i suoi compagni per un rientro coronato da successo. Identico affettuoso abbraccio va anche agli altri 15 equipaggi italiani che la federazione ha schierato nelle diverse specialità protagoniste della sfida mondiale, con l'auspicio che ai titoli conquistati lo scorso anno a Brest (4-, 4+, 4x) si possa aggiungere anche un nuovo numero.....quello dell'8+!