
500 ragazzi al nastro di partenza
(San Giorgio su Legnano) – Come sempre l’appuntamento sarà al Campo Sportivo Angelo Alberti di San Giorgio Su Legnano, il giorno da marcare sul calendario è sabato 16 Marzo 2013 ore 9.30 per la seconda edizione della DRAGHETTI IN CORSA e L’OTTAVO GIORNO. Protagonisti in questo caso saranno rispettivamente i ragazzi delle Scuole medie e i diversamente abili che cercheranno di emulare i grandi campioni del Campaccio che sullo stesso terreno ogni anno fanno vivere grandi emozioni.
QUANTI – Ad organizzare tutto come sempre l’immancabile e sempre verde Unione Sportiva Sangiorgese che farà vivere una speciale giornata di gare e di sport ad oltre 500 alunni, sia maschi che femmine, provenienti da 8 scuole che si sfideranno in ben sei gare individuali, tre maschili e tre femminili.
Nella gara riservata ai diversamente abili sono due le Società previste che si contenderanno il successo in una gara sia maschile che femminile con circa 30 presenze.
Numeri inferiori rispetto al passato, anche gli enti scolastici come tanti altri settori devono fare i conti con budget sempre più ridotti per organizzare trasferte e altre iniziative e in questo caso a rimetterci purtroppo sono i ragazzi e la possibilità di fare sport.
PREMIAZIONI – Previste per tutte le prove la premiazione ai primi sei classificati, con la medaglia riservata ai primi 3 di ogni gara, mentre per gli atleti diversamente abili medaglie per i primi tre maschi e le prime tre femmine. Previste coppe per le prime 10 scuole e ancora medaglie che andranno al collo di due professori delle prime tre scuole classificate. Ad essere premiati non saranno solo i più bravi, la US Sangiorgese da sempre crede che l’importante sia partecipare dunque medaglie anche per l’ultimo classificato, sia maschile che femminile di ogni competizione.
Scuole partecipanti
BONVESIN DE LA RIVA LEGNANO
KOLBE LEGNANO
COMPRENSIVO DEI SALICI LEGNANO
CARDUCCI LEGNANO
FRANCO TOSI LEGNANO
GIOVANNI 23° VILLA CORTESE
LEOPARDI SAN VITTORE O.
UNGARETTI SAN GIORGIO S.L.
SCUOLE DIVERSAMENTE ABILI
CASTORO DI LEGNANO
SESAMO DI RHO

Nella foto: il Cus Pavia, primo a squadre tra le Allieve (foto: Petrucci/FIDAL).
I Pratoni del Vivaro sono sentieri d’oro per l’atletica lombarda. I Societari nazionali di cross di Rocca di Papa (Roma) hanno consegnato agli archivi un bottino senza precedenti per il movimento regionale. Oltre al Trofeo per Regioni complessivo e la classifica a squadre femminile per la rappresentativa Cadetti, le nostre società hanno conquistato cinque scudetti su dieci assegnati, tra cui i due più prestigiosi legati alle classifiche “combinate”; dominio ancora più netto se si considera che quattro dei cinque titoli non vinti dai sodalizi lombardi sono finiti a società militari. Il cross è un vero e proprio feudo lombardo, ancor più se si considera l’atletica senza stellette.
Come a Correggio 2012 le graduatorie combinate (che computano cross lungo, cross corto e categorie giovanili e decretano il sodalizio vincitore dello scudetto Assoluto) premiano entrambe due formazioni milanesi. Al maschile è addirittura tripletta: vince la Riccardi con 217 punti, uno solo in più dei campioni uscenti del Cus Pro Patria Milano, mentre sul terzo gradino del podio sale l’Atletica Lecco Colombo (209). Due formazioni sul podio anche al femminile, dove la Bracco Atletica precede di tre punti (231 a 228) il Runner Team 99 e l’Atletica Brescia 1950 è terza con 221.
Nelle singole classifiche a squadre Lombardia über alles nelle categorie giovanili. Tra le Allieve (km 4) la gara un film già visto ad Abbadia di Fiastra: Nicole Svetlana Reina (Cus Pro Patria Milano) contro Angelica Olmo (Cus Pavia). Stavolta Reina vince in modo più netto (14:28 contro 14:45), ma Olmo esulta per lo scudetto della sua società, prima con 39 punti grazie a due atlete da top ten (oltre a Olmo c’è Maria Cristina Roscalla nona): il Cus Pro Patria Milano è quinto con 57 punti, subito alle spalle dell’Atletica Brescia di Elena Torcoli (sesta individualmente in 15:38). Tra le Juniores (km 5) lo scudetto è della Bracco Atletica, che non emette acuti al diapason ma che grazie ai piazzamenti di Elisabetta Ponte (11esima in 19:36), Debora Varrone (14esima in 19:49) e Greta Graziani (22esima in 20:13): 47 i punti della società di Franco Angelotti contro i 50 del bellunese Gs Quantin. La migliore a livello individuale è Elisa Copponi, seconda per l’Atletica Brescia 1950 in 18:28.
Gli Juniores (km 8) propongono un dominio assoluto della rosa camuna, con il vincitore individuale e ben quattro società nella top ten. Lo scudetto va all’Atletica Lecco Colombo capitanata da Mattia Padovani (ottavo individualmente in 27:10), Andrea Elia (12esimo in 27:20) e Gianluca Bello (13esimo in 27:20): 33 i punti della società gialloblu. Terza con 50 punti invece la Cento Torri Pavia, trascinata da Lukas Manyika Maguhe, giovane tanzaniano arrivato a braccia alzate in 25:53 sul traguardo come già accaduto alla Cinque Mulini. Settima l’Atletica Valle Brembana di Nadir Cavagna (sesto al traguardo in 26:52), nono il Cus Pro Patria Milano. Nella categoria Allievi (km 5) medaglia di bronzo per la Riccardi e sesta piazza per la Polisportiva Gavirate.
Salendo nell’ambito Assoluto doppio piazzamento a ridosso del podio nel cross corto maschile (4 km) con il quarto posto dell’Atletica Bergamo ’59 e con la quinta piazza del Cus Pro Patria Milano, cui è mancata la terza pedina nei piani alti della classifica per conquistare il podio dopo la sesta piazza di Mohamed Morchid (12:09) e la nona di Goran Nava (12:13). In campo femminile si distingue come da copione la Bracco Atletica, sesta nel cross corto in cui è trascinata dalla marocchina Siham Hilali (prima nei 4 km in 13:26, terza Touria Samiri/NA Fanfulla in 13:38) e quinta nel cross lungo.
Questi i migliori piazzamenti a livello individuale degli atleti lombardi tesserati per gruppi sportivi militari o per società non lombarde. Cross lungo M (km 10): 9° Simone Gariboldi (Fiamme Oro) 31:03, 11° Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle) 31:12. Cross corto M (km 4): 3° Merihun Crespi (Esercito) 12:02, 5° Marco Najibe Salami (Esercito) 12:05, 10° Michele Fontana (Aeronautica) 12:14.

Un anno da 78 titoli italiani (67 individuali e 11 in staffetta) e da 12 “scudetti”: questo è stato il 2012 lombardo. E da questo trampolino si è lanciata la Festa dell’Atletica lombarda questo pomeriggio al Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese diretto dal noto speaker milanese Gianni Mauri.
A introdurre nel consueto appuntamento invernale di Fidal Lombardia è stato il presidente del Coni regionale lombardo Pierluigi Marzorati, che ha espresso il proprio piacere a “vivere il mondo della nostra atletica” lodando il lavoro dei dirigenti dell’atletica (ha citato Enzo Campi come esempio da imitare) e portando il proprio saluto a tutti i presenti. “A ruota” il ringraziamento a tutto il mondo dell’atletica lombarda di un’emozionata Grazia Maria Vanni, presidente del Comitato regionale Fidal: “Il mio è un grazie che proviene dal cuore, per gli atleti di valore che la Lombardia sa esprimere con straordinaria continuità, per i tecnici e i dirigenti di società, per il lavoro impeccabile del Gruppo Giudici anche in gare dall’affluenza incredibile come quelle indoor di Bergamo, per il personale dipendente e per l’ufficio stampa. Anche i vertici nazionali della Fidal riconoscono che la Lombardia è il motore dell’atletica italiana con 45mila tesserati e più di 450 sodalizi: infatti nel 2013 due manifestazioni “top” come gli Assoluti individuali e la finale Oro dei Societari Assoluti su pista si svolgeranno tra Milano e Salò”.
Il clou della giornata però è statala consegna dei premi per l’ATLETA DELL’ANNO e la SOCIETA’ DELL’ANNO, per la prima volta assegnati nel corso della Festa dell’Atletica.
“L’Oscar 2012” è andato a Elena Bonfanti e ad Alex Baldaccini. I due Atleti dell’Anno scelti dal Comitato regionale lombardo hanno in comune l’anno di nascita, il 1988. Elena Maria Bonfanti, nata a Milano il 9 luglio di 25 anni fa e residente a Castello Brianza, ha iniziato la sua avventura in pista nell’Atletica 87 Oggiono e ora difende i colori dell’Atletica Lecco Colombo. Allenata da Luca Longhi, è stata una delle quattro atlete ad aver vestito la maglia azzurra ai Giochi olimpici di Londra 2012 pur non facendo parte di un club militare: Elena, esordiente in Nazionale maggiore, ha corso la terza frazione nelle batterie della 4×400 (poi chiuse all’undicesimo posto dall’Italia) ottenendo 52.1 lanciato, la miglior frazione del team azzurro. Nella stagione della studentessa in Medicina spicca anche il 52.61 (un secondo esatto di progresso rispetto al proprio limite fino al 2011), personale sui 400 piani con cui ha ottenuto l’argento agli Assoluti di Bressanone (agli Assoluti indoor aveva chiuso terza) e convinto i tecnici a convocarla per Londra.
Alex Baldaccini, 25 anni da compiere il prossimo 3 aprile e non presente a San Donato per impegni personali (è stato rappresentato dal vicepresidente del Gs Orobie Fabio Chindamo), è invece eclettico atleta delle gare di resistenza. Originario di San Giovanni Bianco (Bergamo) e allenato dal papà Gianfranco, difende i colori del Gs Orobie ed è soprattutto un asso della corsa in montagna: in questa disciplina ha vinto l’argento mondiale a squadre 2012 proprio sulle montagne lombarde, al Passo del Tonale, dove è anche stato sesto a livello individuale. La sua stagione da “camoscio” è stata resa indimenticabile anche dalla vittoria nella Smarna Gora di Lubiana (la finale del Grand Prix Wmra), dal primato al classico Trofeo Vanoni di Morbegno e soprattutto dal titolo di Atleta del Mese di ottobre da parte dell’Associazione europea dell’Atletica (Eaa). Da Atleta Europeo del Mese ad Atleta Lombardo dell’Anno anche grazie allo splendido autunno agonistico: Baldaccini è infatti andato fortissimo nei cross, guadagnandosi una maglia azzurra per gli Europei di corsa campestre in Ungheria e vincendo la medaglia di bronzo a squadre in una giornata indimenticabile per la nostra atletica (quella del titolo di Andrea Lalli).
Società dell’Anno sono invece due sodalizi milanesi: la Camelot tra le donne e la Riccardi tra gli uomini. La società di Franco Angelotti, dal 2013 battente bandiera Bracco Atletica grazie alla nuova sponsorizzazione, ha conquistato gli scudetti Assoluti indoor e di cross femminili e un doppio secondo posto nei Societari su pista outdoor sia nel settore Assoluto sia tra le Under 23, trascinato dalla splendida “covata” di atlete classe 1991 e ’92. La Riccardi di Renato Tammaro si è invece confermata, per la terza volta in quattro anni, campione d’Italia nel campionato di Società forse più ambito, l’Assoluto maschile su pista outdoor, consegnando agli archivi anche due nuovi campioni italiani Assoluti (Andrea Chiari e Giacomo Puccini), un finalista europeo (Diego Marani) e uno sguardo speranzoso al futuro grazie allo scudetto Allievi di specialità nel mezzofondo maschile.
Tra i quasi 340 atleti premiati spiccano i nomi di coloro che hanno battuto limiti nazionali o vestito per la prima volta la maglia azzurra. Tra i primi c’è un atleta che di record ne ha battuti addirittura quattro: si tratta di Lorenzo Perini, portacolori dell’Osa Saronno allenato da Fernanda Morandi e autore dei limiti nazionali Juniores su 60 ostacoli indoor, 110 ostacoli con barriera da 1 metro, 110 ostacoli con barriera da 106 centimetri e 200 ostacoli; a spostare più in là i limiti italiani ci hanno pensato pure Ilaria Mezzalira (NA Varese) nel peso (3 kg) Juniores, Nicole Reina (Pol. Novate) sui 2000 Cadette, Ilaria Verderio (Atl. Gessate) sui 300 ostacoli Cadette e Gabriele Segale (Brembate Sopra) sui 200 ostacoli Cadetti. Prima volta in azzurro invece per la lanciatrice Claudia Rota (Camelot), per il triplista Edoardo Accetta (NA Fanfulla), per la sprinter Arianna Bettin (Camelot), per il mezzofondista Abdellah Haidane (NA Fanfulla, debuttante agli Europei Assoluti di Helsinki 2012), per il fondista Michele Palamini (Vertovese), per l’ostacolista Lorenzo Vergani (Riccardi), per la marciatrice Elena Poli (Atl. Brescia 1950, per lei ben quattro gettoni in azzurro nella stagione dell’esordio in Nazionale) e per sei prospetti della corsa in montagna: Fabio Bulanti (Csi Morbegno), Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe), Danilo Gritti (Atl. Valle Brembana), Chiara Spagnoli (Atl. Vallecamonica), Alessia Zecca (Gs Valgerola) e Maura Trotti (Csi Morbegno).
Molti dei “deb” in maglia azzurra sono giovani promesse dell’atletica lombarda: per continuare questa virtuosa tradizione il Comitato regionale ha presentato proprio in occasione della Festa dell’Atletica i nomi dei 12 destinatari della borsa di studio di 1500 euro per affrontare con ancora più slancio la stagione 2013. Si tratta degli sprinter Andrea Felotti (NA Fanfulla) e Sabrina Galimberti (Atl. Rovellasca), dei mezzofondisti Virginia Abate (Bracco Atletica), Yassine Rachik (Cento Torri Pavia, con l’auspicio che la cittadinanza italiana arrivi il prima possibile) e Guido Lodetti (Atl. Bergamo ’59), degli ostacolisti dell’Osa Saronno Lorenzo Perini e Irene Morelli, per la marciatrice Elena Poli (Atl. Brescia 1950), dei lanciatori Paolo Vailati (NA Fanfulla) e Ilaria Mezzalira (NA Varese), dei saltatori Michele Maraviglia (Atl. Bergamo ’59) e Luca Peggion (Atl. Chiari 1964) e del decatleta Andrea Petazzi (Pro Patria Busto Arsizio).
In ambito Master ben 46 gli atleti premiati per i podi internazionali ottenuti nella stagione scorsa. A ricevere il riconoscimento per la medaglia d’oro vinta sul campo sono stati Andrea Benatti, Paolo Bertaccini, Stefano Longoni, Barbara Martinelli, Andrea Naso, Denise Neumann, Frederic Peroni e Giuseppe Rovelli per l’attività su pista (Europei Stadia e Mondiali indoor), Claudio Amati, Enzo Vanotti, Annamaria Galbani, Davide Milesi e Aurelio Moscato per le rassegne di corsa in montagna e Carluccio Bordoni e Adamo Romele per i Mondiali della 100 km.
Tra i dirigenti destinatari di riconoscimento due figure-cardine dell’attività negli ultimi anni: il presidente e il vicepresidente dello scorso quadriennio Enzo Campi e Tiziano Zini, assenti entrambi per impegni personali ma a lungo comunque applauditi dal mondo dell’atletica lombarda.

Il Circolo Damistico Adriano Locatelli di Romano di Lombardia (BG) ha vinto la gara d'appalto per organizzare il campionato italiano giovanile 2013 di dama italiana a Romano di Lombardia in provincia di Bergamo.

A 37 anni, dopo 11 titoli mondiali, il campione della Canottieri Milano è in partenza per Manchester per partecipare alla Head of the river
A 37 ANNI magari un campione può anche rinunciare alle aspirazioni olimpiche: Daniele Gilardoni dopo 11 titoli mondiali lo scorso anno ancora credeva nella possibilità di essere in gara a Londra, un desiderio spentosi strada facendo. «Ma chi mi vieta di ripropormi ancora in gara?», ribatte a chi gli chiede conferma del prossimo programma ai remi. Cresciuto alla Canottieri Bellagio e poi alla Canottieri Lario, da alcuni anni è in forza alla Canottieri Milano, con la quale opera ancora direttamente come atleta ma anche come uomo immagine, senza dimenticare la sua recente rielezione nella giunta del Coni regionale Lombardia.
Aveva cominciato a remare a 10 anni e non ha mai smesso. Ancora oggi è in primalinea sia come atleta sia come possibile tecnico ed è in partenza per Manchester. «L’Inghilterra, patria del moderno canottaggio, mi ha sempre affascinato e le sue gare primaverili sul Tamigi sono una grande attrazione per gli appassionati, sia spettatori che protagonisti. E sarò in gara anche quest’anno alla “Head of the river”, il 23 marzo, sullo stesso percorso (6,8 km) della famosa sfida tra le Università di Oxford e Cambridge - quest’anno in calendario il successivo 31 marzo - con un equipaggio di Berlino».
Come mai con i berlinesi e così in anticipo? «È un club di vecchi amici, con i quali ho già gareggiato. Ma parto adesso anche per una nuova esperienza, collaborando quale aiuto allenatore della Agecroft di Manchester, un club attivo dal 1823, e parteciperò alla locale università a un corso di perfezionamento nella lingua inglese. Sarà una esperienza molto importante sia dal punto di vista personale che professionale: qui ho delle ottime amicizie in un mondo in cui il canottaggio fa parte del tradizionale costume sportivo».
Cosa si aspetta il canottaggio italiano dal nuovo presidente Abbagnale? «Credo si debba sempre guardare avanti, tenere quanto di buono si è fatto in passato e cercare di non ripetere gli stessi errori. Il canottaggio bisogna averlo nel cuore e sono convinto che Giuseppe possa essere la persona giusta per portarci a grandi risultati».