
Si giocano al "Peppino Colombo" le ultime due gare della regular season del Campionato Nazionale di Softball ISL - serie A1. Lo scontro avviene tra due delle pretendenti alle fasi finali della stagione 2011: BscLegnano Amga team e Madige La Loggia che unitamente al Des Caserta si giocano i due rimanenti posti. DUE PARTITE VINTE SERVIVAVO E DUE VITTORIE le ragazze di Kylie Bloodworth servono sul piatto della quakificazione. Pubblico delle grandi occasioni sulle tribune. Le ospiti, seguite da numerosi tifosi con tamburi, cori e magliette inneggianti al possibile accesso alle finali, si presentano molto determinate e grazie ad un pasticciaccio difensivo delle locali passano subito in vantaggio per 2 a 0. Un tifo assordante accoglie questo inizio. In pedana di lancio del Legnano una Lana Tye sicura e convinta si oppone a Brandino della Loggia. Un BscLegnano Amga team finalmente in serata che ricorda molto da vicino quello ammirato nel girone di andata non ci sta e con un attacco pirotecnico impone i diritti di una maggior classe e annichilisce squadra e tifosi avversari. Singolo di Hui, singolo di Dominici, base ball concessa a Castellani e Pino. Eliminata al volo Rossini. Si presenta alla battuta la lanciatrice Lana Tye che con un triplo terrificante sistema le cose per un vantaggio parziale delle biancorosse Legnanesi di 4 a 2. La partita si chiude praticamente qui con Lana Tye che ottiene 8 strike out e una difesa che chiude ogni iniziativa alle avversarie. Un altro punto al 3° inning messo a segno da Rita Dominici e uno al 6° inning di Happy Magenta chiudono i conti definitivamente. In attacco efficaci Dominici con un singolo e un triplo; Lana Tye, un triplo; Hui, Rossini, Verga con un singolo a testa e Magenta, 2 singoli. Le ragazze di Kylie Bloodworth hanno condotto in porto una vittoria voluta, senza patemi d'animo, in tutta tranquillità, dimostrando di aver ritrovato la vena migliore e di essere pronte per affrontare i play-off. Gara due. Una superba Ilaria Pino, in regia, ha guidato una grande Castellani, sulla pedana di lancio, verso la seconda e più preziosa vittoria della serata che sanciva l'ingresso ai play-off "strameritati" ai danni proprio del La Loggia, che aveva fatto più di un pensierino per un proprio passaggio alle finali. Noi crediamo che questa sera di fronte a un Legnano concentrato e determinato a fare risultato rimanevano poche chance per chiunque. Le Legnanesi iniziavano subito bene in difesa chiudendo la saracinesca alle avversarie e decisive in attacco al primo inning: base a Hui, bunt di sacrificio di Dominici che spingeva sul secondo sacchetto Hui; eliminata al volo Castellani; doppio di Ilaria Pino che spingeva a punto Hui; singolo di Rossini e Pino segnava il secondo punto. Si proseguiva in tutta scioltezza da parte di Pino e compagne che controllavano bene le avversarie. Un 5° inning ancora "pirotecnico" delle Legnanesi in attacco: singolo di Hui; bunt di sacrificio di Dominici; doppio di Castellani e singoli di Pino e Rossini confezionavano altri tre punti vincenti. Un buon ritorno delle ospiti nel 6° inning che ottenevano 3 punti e partita finita. Da registrare che nel corso della 6a ripresa Castellani, esaurito il suo compito, cedeva la pedana a Musitelli che ben guidata dal Capitano Ilaria Pino non consentiva nulla alle avversarie. In attacco singolo di Hui; triplo e doppio di Castellani; doppio e singolo di Pino; due singoli di Rossini; singolo di Panepinto, Magenta e Hua Jiè. Finalmente un attacco che colpisce e conclude quando serve. Attacco che ha realizzato il maggior numero di punti: 182 e secondo per numero di battute valide realizzate: 248. Ricordiamo Legnano deve disputare ancora una partita. Serata molto positiva delle Legnanesi che sono tornate a giocare su standard molto buoni. Ottime le lanciatrici Castellani, Tye e Musitelli. Da ricordare che la squadra ha giocato per l'intero girone di ritorno senza l'altra lanciatrice: la fuoriclasse cinese Hui Li, vittima di un grave infortunio per la quale si prevede un rientro per i play-off. Tutte molto a bene in difesa a partire dalla new-entry Moira D'Andrea che se l'è cavata egregiamente in terza base sostituendo quel mostro di bravura di Claire Warwick, assente nelle ultime 10 partite. Hanno lasciato il segno le grandi prese di Hui e Magenta. Ottimo il ritorno di Brooke Panepinto. In grande evidenza Monica Verga, tornata sui suoi vertici di rendimento. Bene la giovanissima Marta Salvini, la Hua Jiè, indistruttibile, la Barbara Gualtieri, tormentata dagli esami univesitari, la Valentina Merli ormai pronta per un posto in squadra. Da rivedere Claudia Zonta. Una ultima annotazione che facciamo nostra fatta nel parterre dal grande Giancarlo Mangini: "è un vero peccato non poter vedere in nazionale ai prossimi Europei la batteria Ilaria Pino - Daniela Castellani, giocatrici simbolo del nostro softball negli ultimi 15 anni e che anche questa sera hanno dato dimostrazione di cosa è il grande softball, non dimenticando inoltre che sono due mazze devastanti in grado di risolvere ogni gara in ogni momento". Ne approfittiamo per fare un sincero "in bocca al lupo" alla Nazionale azzurra e al manager Marina Centrone che si appresta a difendere i nostri colori in Friuli all'inizio di agosto. Un arrivederci dal "Peppino Colombo", uno stadio che tutti sognano di avere, ai prossimi impegni e un forza "Legnano" dal magnifico pubblico che ha sempre sostenuto la squadra in ogni frangente e da tutti noi. Un grazie anche alla stampa che ci segue quotidianamente e aiuta a tenere alto l'interesse per le "biancorosse" e tutta la società. RISULTATI Macerata - Forlì 2-1; 0-2 Unione Fermana - Titano Hornets 7-0; 11-4 AMGA TEAM BSCLEGNANO - La Loggia 6-2; 5-3 Caserta - Bollate 5-6; 11-0 Nuoro - Caronno 3-0; 8-1 CLASSIFICA GENERALE Fiorini Forlì 805 29 pv - 7 pp Sanotint Bollate 638 23 pv - 13 pp AMGA TEAM BSCLEGNANO 600 21 pv - 14 pp (una partita in meno) DES CASERTA 583 21 pv - 15 pp RHIBO LA LOGGIA 555 20 pv - 16 pp MUSEO D'ARTE NUORO 500 18 pv - 18 pp FORESI MOSCA MACERATA 457 16 pv - 19 pp (una partita in meno) TITANO HORNETS 361 13 pv - 23 pp

Foto (Seyb ©) AMSTERDAM, 25 luglio 2011 - La ruota gira per tutti. Anno dopo anno. Prende finalmente il verso giusto per Matteo Pinca, capovoga del quattro senza pesi leggeri under 23 che balla sul mondo. Il 7 novembre 2010 e' stato un giorno felice per lui dopo il bronzo nell'otto leggero. Primo Mondiale "da grande", prima medaglia. In questo week end occorreva spezzare la maledizione dei quarti posti (tre dal 2007 al 2010) nelle rassegne iridate giovanili. Dalla calda Nuova Zelanda alla fredda e piovosa Olanda per chiudere definitivamente i conti con la malasorte. Una volta per tutte, sotto un acqua scesa dal cielo come segno di benedizione o investitura. Potrebbe esser interpretato diversamente? Leggera o pesante, e' la barca degli Dei che ogni tanto si fan sentire. Ora il cartone accumulato negli anni gli sarà utile per custodire l'oro di Amsterdam. Un messaggio per lui, ma anche per Marcello, Luca e Catello. C'era anche Nicoletti quella mattina di un anno fa in Bielorussia quando per 63 centesimi la Germania (i ragazzi oggi quarti nella loro stessa gara) impedì lo schiudersi della porta del sogno. E c'era anche due anni fa in Repubblica quando il loro quattro senza pagò a carissimo prezzo un errore in partenza e, nonostante una pazza rimonta, mancò di un soffio l'accesso alla finale. Quel giorno entrambi asciugarono le lacrime tra le braccia del Mito: Giuseppe Moioli. Colui che ha preso per mano loro e Martino Goretti, capovoga del quattro senza leggero in odore di Olimpiade, facendoli diventare canottieri e uomini. In quella plumbea Bielorussia due ragazzi campani approdarono al pontile della premiazione con una smorfia di leggero disappunto. Catello Amarante e Luca De Maria volevano vincere insieme a Luca Motta e Corrado Regalbuto. A 300 metri dal traguardo, dopo esser stati a lungo primi, furono costretti a lasciare scettro e corona alla Gran Bretagna. Nessun problema, si sono rivisti ad Amsterdam. Luca e il desiderio del successo, trasmesso anche dalla chioccia Armando Dell'Aquila con cui quest'anno ha già effettuato due bronzei brindisi in Coppa del Mondo. Primo cin cin assieme a Pinca a Lake Karapiro. Catello Amarante: nome e cognome, ma anche le caratteristiche del cugino-guerriero di Castellammare che in questa specialità ha conquistato il bronzo ad Atene nel 2004 e diverse medaglie mondiali. Le strade di questi quattro ragazzi non potevano non incrociarsi. Altro che la Germania, folle nel provocarli poco prima dei 1500 e costretta poi alla fine dei famosi pifferai di montagna. Altro che Gran Bretagna, addirittura trafitta dal gioco di punte della semifinale. Altro che Spagna, altro che Francia. Avessero pure avuto un pallone tra i piedi, con questa fame e questa voglia, i golden four avrebbero pure scoppiato il Real Madrid dei tempi belli. FC

Marco Turcatti in sella ad una BMW R 1200 Gs Adventure, raggiungerà in solitaria il Paese di Gengis Khan. Partito il 17 luglio, ritornerà il 30 agosto dopo aver percorso 25000 km Una moto, tre borse, un Gps, un telefono satellitare, una macchina fotografica e tanta, tanta, voglia di avventura. Marco Turcatti, 45 anni di Venegono Inferiore (Va) è scattato domenica 17 luglio alla volta della Mongolia. Andata e ritorno, 25000 km, metro più metro, un viaggio in solitaria che toccherà diversi Paesi (l’Austria, l’Ungheria, la Russia, L’Ucraina, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Germania e la Svizzera). Turcatti ha scoperto la moto per caso (in una ‘cavalcata’) e se ne è subito innamorato. Un amore così forte e profondo che lo ha portato, quest’anno, ad organizzarsi un viaggetto di tutto rispetto: Mongolia andata e ritorno. In sella alla fida BMW R 1200 Gs Adventure del 2010 avrà un bagaglio leggero: nelle tre capienti valige ci sarà tutto il necessario per un viaggio di oltre un mese, ma non il superfluo, perché Turcatti ha pianificato – perfettamente – tutto il viaggio. Sarà in contatto con l’Italia attraverso un Gps e un telefono satellitare, per il resto, sarà lui e la sua moto. Al ritorno, previsto per la fine di agosto, Turcatti avrà con sé anche un bottino di foto e filmati del viaggio che verranno proiettati durante una serata in suo onore. RS

Amaro rientro dai Mondiali Under 23 di Amsterdam per l'ammiraglia azzura che ha visto in acqua l'atleta della Sebino Matteo Macario, insieme al capovoga Tommaso Rossi e ai compagni Simone Ferrarese, Marco Alberti, Alessandro Addabbo, Luca Parlato, Edoardo Gattai, Cesare Gabbia e Luca Benco. L'equipaggio si è lasciato sopraffare dall'ostile campo di regata (vento e acque agitate hanno caratterizzato tutto lo svolgimento della manifestazione) e soprattutto da avversari evidentemente più potenti, riportando l'8° posto nella graduatoria finale della specialità 8+. Giovedì 21, al primo appuntamento in batteria l'equipaggio italiano si è collocato in 4^ posizione con un distacco importante sia da Stati Uniti e Gran Bretagna (fra i quali si è ingaggiato un emozionante duello risoltosi a favore dellla barca a stelle e strisce) sia dalla Germania. Sfumato così il sogno della qualificazione immediata, nella giornata di venerdì gli azzurri si sono sfidati ai recuperi con Germania, Gran Bretagna, Olanda e Polonia, ma anche qui la barca azzurra ha mostrato una generale difficoltà a tenere il contatto con gli avversari: già nei primi 500 metri si trova a 2''74 dalla Germania (leader e poi vincitrice del recupero); nonostante l'attacco sferrato poco prima dei 1000 e l'elevato numero di palate al minuto (41) - che contribuiscono a migliorare notevolmente il tempo rispetto alla prova in batteria - la barca azzurra nonn riesce ad acquistare velocità e rimane relegata in coda insieme all'Australia, mancando la finale. Quest'ultima ha confermato la forza degli Stati Uniti, che escono titolari del titolo iridato, seguiti da Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Germania, Polonia, Olanda. Mentre agli azzurri non è rimasta altro che la speranza di un riscatto perl'orgoglio e l'onore contro l'Australia, sfida anche quest'ultima a senso unico, con un'Australia subito scattata in avanti e imprendibile che ha spiazzato gli azzurri. L'esito dell'ardua trasferta non ci esime dall'esprimere i doverosi complimenti a Matteo che per il secondo anno consecutivo (dopo il bronzo del 2010) ha rappresentato la nazionale italiana nelle competizioni valevoli per il titolo iridato. La giovane età ed il talento gli daranno la possibilità di confermarsi anche in futuro. Un grazie anche alla Direzione Tecnica della società, che ha portato questo giovane ai ranghi agonistici internazionali. Complimenti anche ai neo-proclamati campioni mondiali del quattro senza pesi leggeri Pinca, De Maria, Amarante, Nicoletti, oltre che agli atleti del quattro senza maschile e femminile e del quattro di coppia femminile che hanno portato in terra italiana tre belle medaglie d'argento, confermando l'intramontato ruolo del canottaggio italiano nel panorama internazionale. FP

