Venerdì 3 febbraio il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha fatto visita alla città di Mantova e ha incontrato il mondo dello sport della città a partire dai medagliati olimpici Fausto Desalu, Giancarlo Masini e Lucilla Boari. All'incontro, organizzato da Tiziana Pikler e Federica De Stefani, entrambe Fiduciarie CONI, e svoltosi presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi alla presenza del sindaco, Mattia Palazzi, e del presidente della Provincia, Carlo Bottani, ha preso parte anche il presidente del CR Lombardia del CONI, Marco Riva.
Nel fare il bilancio delle ultime stagioni, Malagò ha voluto sottolineare come lo sport sia riuscito a reagire alle difficoltà dovute alla pandemia. "Nella difficoltà è riuscito a esaltarsi e questo non era scontato. Altre realtà, come la politica, hanno cercato di capire il nostro segreto. Ma è impossibile farlo proprio, è una peculiarità che solo il nostro mondo riesce a esprimere. Basti pensare che nel biennio 2021-2022 l’Italia è stata seconda solo agli Stati Uniti per numero di titoli a livello olimpico, mondiale e continentali. Un dato inimmaginabile, incredibile". Un grazie per questi risultati, ha proseguito Malagò, va "agli sportivi, alle società, ma anche alla base. Penso a quei genitori, nonni o parenti che giorno dopo giorno accompagnano i ragazzi ad allenarsi. Sono loro la linfa per arrivare ai grandi traguardi, sono il nostro porto sicuro".
L'importanza del territorio, poi, è stata evidenziata anche da Marco Riva che, dopo aver sottolineato la presenza del Delegato di Mantova, Giuseppe Faugiana, ha voluto ringraziare del lavoro svolto con "competenza, dedizione e passione le atlete, gli atleti, i tecnici, i dirigenti sportivi, le istituzioni, ma anche i privati" che operano nel Mantovano. "Come ripeto spesso, il motto olimpico è più veloce, più in alto, più forte, ma che è stata aggiunta una parole che è insieme. Perché bisogna lavorare in squadra e dalla base e dal territorio arriva l'eccellenza dello sport italiano che stiamo vivendo in questi anni". Con uno sguardo verso futuro e i Giochi di Milano e Cortina del 2026, ha proseguito affermando che "al di là della parte agonistica, la questione della cultura sportiva è fondamentale e noi dobbiamo operare in questa direzione facendo formazione e organizzando iniziative da questo punto di vista per costruire un mondo migliore attraveso lo sport".
Il presidente Marco Riva ha partecipato nella mattinata di martedì 31 gennaio, alla festa che si è tenuta presso la sede di IceLab di Bergamo per i successi ottenuti dai pattinatori italiani ai Campionati Europei di Pattinaggio di Figura disputatisi la scorsa settimana a Epoo, in Finlandia. Due ori e due argenti ottenuti da atleti che sono legati proprio alla struttura guidata da Federica Pesenti. All'incontro erano presenti Filippo Ambrosini e Rebecca Ghilardi, argento nelle Coppie, Matteo Rizzo, argento negli Uomini, Sara Conti e Niccolò Macii, oro nelle Coppie. Del gruppo IceLab fanno parte anche Charlene Guignard e Marco Fabbri, oro nella Danza, ma che non hanno potuto prendere parte alla mattinata. Oltre al presidente Riva, che ha consegnato una coppa alla Pesenti, hanno presenziato anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, l'assessora allo sport del Comune di Milano, Martina Riva, e le ex atlete Carolina Kostner e Nicole Della Monica in rappresentanza di Fiamme Gialle e Fiamme Oro.
Dopo la forzata pausa causata dalla pandemia, si è svolto l'annuale incontro dei dirigenti dello sport professionistico milanese e l'Arcivescovo. A guidare la delegazione alla presenza di Monsignor Delpini c'era il presidente del Comitato Regionale Lombardia del CONI, Marco Riva, accompagnato da alcuni membri della Giunta. Nel suo discorso, Riva ha sottolineato l'importanza di "superare i propri limiti, ma anche stare insieme e fare squadra, nella consapevolezza che lo sport è uno dei più importanti poli educativi". Evidenziando, poi, come al motto delle Olimpiadi "più veloce, più in alto, più forte", è stato aggiunta la parola "insieme", elemento fondamentale "per costruire un mondo migliore e il futuro".
Nel parlare agli intervenuti nel Salonbe della Curia, l'Arcivescovo si è dichiarato appassionato di un lavoro "che coinvolge un gran numero di persone come dirigenti e responsabili, ma anche milioni di tifosi. Mi interessa stabilire un rapporto che permetta la stima vicendevole, al di là di giudizi sommari con cui a volte si guarda al professionismo". Un rapporto importante perché "a me sembra che la rilevanza dello sport professionistico e dei suoi risultati possa dare un contributo positivo per il contesto sociale. I campioni diventano modelli di comportamento: se il campione è onesto, capace di fair-play e ha qualità umane, impatta particolarmente".
In chiusura dell'incontro, il presidente Riva ha invitato l'Arcivescovo a un incontro con tutto il mondo degli Organismi Sportivi regionali al CONI Lombardia "per proseguire un percorso fondato sui quei valori che condividiamo".
Con due ori e due argenti, la spedizione italiana ai Campionati Europei di Pattinaggio di Figura di Espoo (Finlandia) si chiude con un bilancio storico. Mai, infatti, i pattinatori azzurri erano arrivati a tali risultati in una competizione continentale. Artefici di questa impresa sono state le coppie Sara Conti-Niccolò Macii e Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini (rispettivamente oro e argento nel PAIRS), Matteo Rizzo (argento nei MEN) e la coppia Charlene Guignard-Marco Fabbri (oro nell'ICE DANCE). Tutti gli atleti che hanno compiuto l'impresa, per nascita o per crescita sportiva, hanno il territorio e le strutture della Lombardia come comune denominatore dal momento che la loro attività si divide tra Bergamo, Milano e Sesto San Giovanni.
(Foto FISG)
Il presidente Marco Riva, il CR CONI Lombardia con tutto il mondo sportivo lombardo accolgono con dolore la notizia della morte di Carlo Tavecchio ed esprimono il proprio cordoglio alla famiglia dell'amico, oltre che ex presidente della FIGC e attuale numero uno del Comitato Lombardo della Lega Nazionale Dilettanti.
Il presidente Marco Riva lo ha voluto ricordare con questo messaggio:
"Ci sono uomini di sport che hanno attraversato la vita di tutti noi lasciando un segno importante e a cui solo il tempo ha reso il giusto merito.
Carlo Tavecchio è stato, per chi ha avuto la fortuna di percorrere con lui anche soltanto un breve tragitto del suo percorso di vita sportiva, un punto di riferimento e fonte di ispirazione.
La concretezza, la genuinità, la capacità di non mollare mai, di mettersi sempre in gioco e accettare le difficoltà a testa alta, con la consapevolezza che alla sconfitta segue sempre una nuova sfida nella quale trovare riscatto e soprattutto una grande passione per il suo mondo, il mondo del calcio; queste erano le caratteristiche che più di ogni altre lo rappresentavano al meglio.
La sua schiettezza di pensiero, unita alla lucidità di visione politica e all'orgoglio di rappresentare il mondo del calcio e in particolare il territorio, attraverso un’operosità costante, hanno tracciato un percorso all'insegna del lucido pragmatismo che è proprio di chi ama fare, invece che parlare.
Siamo debitori a lui, per la capacità di guardare sempre avanti e l'impegno profuso al servizio del mondo dello sport, caratteristiche che hanno senza dubbio illuminato la sua storia di dirigente sportivo.
Il nostro mondo oggi non lo perde, perché il suo esempio è prezioso insegnamento che rimane, nel ricordo di tutti noi, parte imprescindibile del modo di interpretare la nostra missione: essere servitori di sport.
Oggi il movimento sportivo lombardo non piange la sua scomparsa: con gratitudine celebra la sua memoria e la sua eredità destinata a rimanere per sempre nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Buon viaggio, Carlo, amico mio".