


La Commissione europea ha concesso sovvenzioni per sostenere iniziative volte ad affrontare il problema della violenza e dell'intolleranza nello sport e migliorare il modo in cui viene gestito lo sport in Europa. Dodici progetti transnazionali hanno ricevuto sovvenzioni che vanno da 125.000 a 200.000 euro, nell'ambito di un pacchetto di "azioni preparatorie" che fungeranno da battistrada per l'avvio di un sottoprogramma UE destinato allo sport che intende anche sostenere campagne a livello di base per promuovere l'attività fisica, l'inclusione sociale attraverso lo sport e la lotta contro il doping. Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù ha affermato: "Sostenere lo sport a livello di base, quello più vicino ai cittadini, è una delle mie priorità. Senza un finanziamento dell'UE molte valide iniziative sportive non riuscirebbero a prendere il via. Sono estremamente lieta che questi 12 progetti stiano ricevendo un finanziamento UE e auguro loro pieno successo." Il sostegno UE riguarda due tematiche: a) Prevenzione e contenimento della violenza e dell'intolleranza nello sport: I progetti selezionati in questo ambito sostengono reti transnazionali innovative finalizzate alla prevenzione e al contenimento della violenza e della discriminazione. Il finanziamento promuove lo scambio di buone pratiche tra il mondo dello sport, le istituzioni educative, le organizzazioni dei tifosi, le organizzazioni non governative e le autorità nazionali e locali al fine di promuovere il rispetto dei valori europei fondamentali nell'ambito dello sport. b) Promuovere approcci innovativi per rafforzare l'organizzazione dello sport in Europa: una buona governance è condizione essenziale per l'autonomia e l'autoregolamentazione delle organizzazioni sportive. Il finanziamento sostiene reti transnazionali il cui obiettivo è sviluppare una dimensione europea nello sport. Queste reti si adoperano anche per rafforzare la capacità amministrativa delle organizzazioni sportive e per accrescere il livello competitivo dello sport in Europa. I progetti finanziati sono: Titolo: ELYS – Laboratori educativi per giovani fan europei; Obiettivi: Educare i giovani ad affrontare la violenza nello sport; Organizzazione capofila: Comitato regionale CONI Lombardia.

1 dicembre 2011 - E’ stata inaugurata questa sera a Legnano presso la sede della Banca di Legnano la Mostra Fotografica appositamente allestita per il 90esimo anno dalla fondazione della Unione Sportiva Sangiorgese. Tanti gli ospiti presenti, autorità, sponsor e vecchie glorie che non hanno voluto mancare all’appuntamento per celebrare il 90° compleanno di questa società sportiva dal fascino incredibile ed intramontabile che vive da sempre grazie alla passione dei ragazzi che fanno attività sportiva, degli instancabili allenatori e di dirigenti capaci. A fare gli onori di casa il Direttore Generale della Banca di Legnano dr. Federico Arosio: “90 anni, ne conosco bene il significato. La Banca di Legnano ha 121 anni di storia e vedo che entrambi siamo in ottima forma. Sostenere, seguire e convivere con realtà come la US Sangiorgese è nel nostro Dna e sarà la nostra prerogativa per il futuro. Vogliamo che tutto questo continui. Sport e cultura, tutto ciò che è eccellenza nel nostro territorio deve vederci protagonisti. E’ un onore avere questa Mostra Fotografica nel salone della nostra sede, questa Mostra è aperta a tutti i cittadini legnanesi”. Concreto e solido come d’abitudine l’intervento del dr. Claudio Pastori, Presidente della U.S. Sangiorgese: “Tanti sono i ringraziamenti da fare in un momento simile. Subito un grazie alla Banca di Legnano e al Sindaco di San Giorgio su Legnano Marzio Colombo qui con noi ad inaugurare la mostra questa sera. Grazie alla Federazione Italiana Ciclismo che ci ha mandato una toccante lettera, è importante che ci siano vicini. Grazie alla Fidal che ha messo la notizia da giorni sul sito ufficiale. Un ringraziamento speciale va però al Coordinatore Generale Sergio Meraviglia e a tutto il suo staff che fa un lavoro incredibile per la Società e per l’organizzazione del Campaccio. Ancora gratitudine a Carlo Ponzelletti che sta facendo un magnifico lavoro con la sezione pallacanestro con oltre 500 atleti dai 6 alla seniores B2, ma non posso dimenticare il nostro Livio Mereghetti che il 4 dicembre sarà a Bologna e riceverà dalla FCI l’Onorificenza d’Oro per meriti sportivi: un grande attestato di stima ad una grande persona. Infine ma non ultimi certamente, un grande grazie a tutti i nostri sponsor che in un momento economico difficile ci sono comunque vicini e ci stanno dando un grandissimo aiuto”. Il Presidente Pastori ha voluto precisare la vera finalità della U.S. Sangiorgese: “E’ vero organizziamo il Campaccio e sempre lo faremo, però il nostro obiettivo da sempre è quello di curare i nostri giovani e lavorare con loro e per loro. Sono il nostro futuro, l’Italia del domani. Da noi arrivano piccoli e con lo sport li rendiamo un po’ più uomini. Spesso poi arrivano i gruppi sportivi militari e a una certa età e ce li portano via. E’ quello un gran momento, significa che abbiamo lavorato bene, che abbiamo creato un uomo ed un grande atleta insieme, abbiamo creato per lui un’opportunità. Loro sono la nostra missione, eccezionali l’inverno scorso ad allenarsi e a cambiarsi al freddo, senza spogliatoi e senza il palazzetto che stiamo aspettando. Qualcosa si muove, abbiamo smesso di ‘fare la guerra’ con il Sindaco oggi presente, spero presto di potervi accogliere nel nuovo palazzetto dello sport”.

Ne parleranno, sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago, grandi atlete del presente e del passato con professionisti della sociologia nell’ambito del convegno organizzato dal Coni Lombardia a margine de “La Grande sfida” Alle Olimpiadi di Roma del 1960 la pattuglia italiana ai Giochi Olimpici era formata da 280 atleti: 246 uomini e 34 donne. Delle trentasei medaglie conquistate solo due, di bronzo, furono femminili. A Pechino 2008, le italiane in gara erano 130 su 333 azzurri. Delle 27 medaglie conquistate dall’Italia, 10 sono state femminili. Risultati che la dicono lunga sulla crescita dello sport al femminile in Italia. Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello non è facile per le donne costrette spesso a scendere a patti con il desiderio di maternità. I problemi, infatti, non riguardano soltanto il periodo legato alla gestazione, e quello strettamente successivo, necessario per il recupero delle condizioni fisiche. Diventare mamma viene spesso considerato un impedimento in senso generale nel cammino di un’atleta. Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente invalidante basterebbe citare atlete come la canoista Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha appena conquistato il diritto a partecipare alla sua ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali, mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito di continuare a vincere in azzurro e non solo. Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che prevede un congedo obbligatorio per maternità e la corresponsione di una cifra pari a circa 1000 euro lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più giovani. Di questo si parlerà sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago nel convegno organizzato dal Coni Lombardia “Donna e sport… Mamma e sport” nell’ambito de ‘La grande sfida’, una gara esibizione tra le Signore del tennis statunitense, Venus e Serena Williams, e le azzurre Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. A confrontarsi sul tema - con il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati - saranno grandi atlete del presente e del passato tra le quali l’ex sciatrice Claudia Giordani, la schermitrice Diana Bianchedi, la pattinatrice Valentina Marchei, le ginnaste Elisabetta Preziosa e Carlotta Ferlito, Sara Bertolasi, Claudia Wurzel, Germana Cantarini e Stefania Lella e le rappresentanti donne della Giunta Nazionale Coni Manuela Di Centa e Annamaria Marasi, insieme con professionisti della sociologia. [fb_like]

Ne parleranno, sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago, grandi atlete del presente e del passato con professionisti della sociologia nell’ambito del convegno organizzato dal Coni Lombardia a margine de “La Grande sfida” Alle Olimpiadi di Roma del 1960 la pattuglia italiana ai Giochi Olimpici era formata da 280 atleti: 246 uomini e 34 donne. Delle trentasei medaglie conquistate solo due, di bronzo, furono femminili. A Pechino 2008, le italiane in gara erano 130 su 333 azzurri. Delle 27 medaglie conquistate dall’Italia, 10 sono state femminili. Risultati che la dicono lunga sulla crescita dello sport al femminile in Italia. Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello non è facile per le donne costrette spesso a scendere a patti con il desiderio di maternità. I problemi, infatti, non riguardano soltanto il periodo legato alla gestazione, e quello strettamente successivo, necessario per il recupero delle condizioni fisiche. Diventare mamma viene spesso considerato un impedimento in senso generale nel cammino di un’atleta. Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente invalidante basterebbe citare atlete come la canoista Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha appena conquistato il diritto a partecipare alla sua ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali, mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito di continuare a vincere in azzurro e non solo. Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che prevede un congedo obbligatorio per maternità e la corresponsione di una cifra pari a circa 1000 euro lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più giovani. Di questo si parlerà sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago nel convegno organizzato dal Coni Lombardia “Donna e sport… Mamma e sport” nell’ambito de ‘La grande sfida’, una gara esibizione tra le Signore del tennis statunitense, Venus e Serena Williams, e le azzurre Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. A confrontarsi sul tema - con il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati - saranno grandi atlete del presente e del passato tra le quali l’ex sciatrice Claudia Giordani, la schermitrice Diana Bianchedi, la pattinatrice Valentina Marchei, le ginnaste Elisabetta Preziosa e Carlotta Ferlito, Sara Bertolasi, Claudia Wurzel, Germana Cantarini e Stefania Lella e le rappresentanti donne della Giunta Nazionale Coni Manuela Di Centa e Annamaria Marasi, insieme con professionisti della sociologia. [fb_like]