Atletica: consegnato a Milano il Premio "Emilio e Aldo de Martino" alla famiglia Ottoz
Nella serata di ieri lunedì 6 ottobre è stata celebrata la consegna del 26° Premio Internazionale “Emilio e Aldo De Martino-Amore per lo Sport”, promosso dall’omonima associazione e dedicato al direttore de “La Gazzetta dello Sport” negli Anni Quaranta (Emilio) e a uno dei giornalisti milanesi Rai più conosciuti (Aldo), padre e figlio accomunati dall’amore per lo sport e dal medesimo riconoscimento come voluto da Carla De Martino, moglie di Aldo presente all’appuntamento. A riceverlo, nella sede centrale della Banca Popolare di Milano in Via San Paolo, è stata la famiglia Ottoz, presente con Eddy, con la moglie Lyana Calvesi e con i figli Laurent, Patrick e Pilar.
La motivazione dell’assegnazione del premio (che nel 2010 andò alla famiglia Azzaro-Simeoni) è la seguente: “I risultati di eccellenza, che fanno onore allo sport italiano, ma ancor di più la passione che fa di tutti i membri della famiglia dei paladini e promotori dell’atletica leggera, e la loro 'pulizia', accompagnata dal coraggio, davvero esemplare. La lettera alla Gazzetta dello Sport di Laurent Ottoz sul “caso Schwazer” con il suo 'no' chiaro al doping, esprime la concezione sana dello sport come strumento di promozione individuale e sociale. Barare non si può. Bisogna vivere lo sport con gioia e lealtà. Il fine non giustifica i mezzi. Il modo conta più del risultato. Una lezione, che è bello ogni tanto sentire”. Una lezione che parte da lontano, da Alessandro Calvesi, padre di Lyana, allenatore di ostacolisti di livello mondiale come Armando Filiput, Salvatore “Tito” Morale e Guy Drut, e dalla moglie Gabre Gabric, che martedì prossimo compirà 100 anni e che ha partecipato da azzurra ai Giochi olimpici di Berlino 1936 e Londra 1948 nel lancio del disco (in proposito Eddy Ottoz ha dichiarato con simpatia: «Si dice sia importante scegliersi i genitori giusti, io mi sono scelto la suocera»).
A celebrare la famiglia Ottoz (di fronte al noto giornalista Bruno Pizzul presentatore dell’appuntamento) sono stati il presidente del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano Mario Anolli, il presidente dell’Associazione Premio Internazionale “Emilio e Aldo De Martino-Amore per lo Sport” Andrea Vaccani e il direttore dell’Istituto di Storia Moderna e Contemporanea di Milano e docente universitario Robertino Ghiringhelli, cui proprio ieri è stato conferito il premio “Cuore d’argento” per aver istituito il fondo “Emilio e Aldo De Martino”. “Aedo” delle imprese sportive e umano della famiglia Ottoz è stato il noto giornalista de “La Gazzetta dello Sport” Claudio Gregori, che è partito dalla biografia atletica di Alessandro Calvesi e Gabre Gabric per poi snocciolare i momenti più fulgidi delle carriere di Eddy e Laurent Ottoz, esaltando il fair play del padre e la ferma censura del doping da parte del figlio.
Eddy Ottoz, molto emozionato al momento della premiazione, dopo aver spiegato come «oggi sia più difficile trasmettere conoscenze tecniche» ha raccontato numerosi aneddoti e risposto a una domanda sul massacro di Piazza delle Tre Culture a Città del Messico a pochi giorni dal via dei Giochi 1968: «Quando un atleta è impegnato verso un traguardo agonistico importante ha una sorta di “rifiuto” verso i messaggi che arrivano dall’esterno». Sia Eddy sia Laurent hanno ricordato come lo stadio di Berlino sia lo stadio di famiglia, con padre e figlio entrambi autori di record italiani nella città tedesca e Gabre Gabric in gara nella prima edizione dei Giochi olimpici per la famiglia nel 1936: a chiosare è stato Patrick con la spiritosa e significativa considerazione d’essere la “pecora nera” di famiglia per non aver mai battuto record o vestito l’azzurro sul suolo berlinese.
La serata è stata molto partecipata sia da parte degli ex atleti (Carlo Monti, Pierfrancesco Pavoni, Franco Sar, Armando Sardi, Giancarlo Sisti, Corrado Montoneri e Carmelo Rado) sia da parte delle istituzioni sportive (con il presidente dell’ISU Ottavio Cinquanta e il presidente onorario di CONI Lombardia Giuseppe Zoppini), senza dimenticare volti noti nel mondo dell’informazione come Filippo Grassia e Vito Liverani e il presidente della Riccardi Milano Renato Tammaro. L’atletica di oggi è stata invece rappresentata da una delegazione dell’ABC Progetto Azzurri e dell’associazione Athletic Elite.
NOTE BIOGRAFICHE SUI PREMIATI - Eddy Ottoz (27 maglie azzurre e cinque titoli italiani Assoluti), medaglia di bronzo olimpica a Città del Messico 1968 e due volte campione d’Europa, è il più forte atleta italiano di sempre nella storia dei 110 ostacoli: a livello dirigenziale è stato presidente del CONI della Val d’Aosta dal 1994 al 2001, membro della giunta CONI nazionale fino al 2012 e presidente del Comitato regionale valdostano FIDAL dal 2004 al 2012. La moglie Lyana Calvesi è invece oggi presidente dell’omonima società di atletica con sede ad Aosta. Laurent Ottoz (28 maglie azzurre e 10 titoli italiani Assoluti), ha vinto due argenti ai Giochi del Mediterraneo ed è stato finalista agli Europei di Budapest 1998 nei 400 ostacoli: ancora oggi detiene la miglior prestazione mondiale dei 200 ostacoli. Patrick Ottoz ha vestito la maglia azzurra nei 400 ostacoli ai Mondiali di Goteborg 1995. Pilar Ottoz, buona altista in gioventù, è oggi giornalista professionista.