STORIE DI ATLETICA E DI CORSA: IL PREMIO GIORNALISTICO CARLO MONTI

carlo montiVivere l’atletica, scrivere di atletica, raccontare l’atletica. Tre concetti che Carlo Monti, velocista azzurro terzo agli Europei 1946 sui 100 e ai Giochi di Londra 1948 nella 4x100 e poi firma del Corriere dello Sport e de La Notte, conosceva molto bene: a una grande figura dell’atletica lombarda  è dedicato un premio giornalistico. La seconda edizione del Premio Giornalistico Nazionale Carlo Monti sarà un modo di celebrare racconti e storie di atletica di qualità, sulla scia degli articoli e dei servizi giornalistici vincitori nell’edizione 2017. Un anno fa il successo nelle tre sezioni previste è andato a Ennio Buongiovanni per la Carta stampata, a Dario Ricci per le opere Audio/video e a Cinzia Boschiero per il Web, con menzioni speciali per Daniele Perboni e Daniele Porro: alcuni lavori sono consultabili in questa SEZIONE del nostro sito. L’iniziativa è indetta da ASD All Sport con il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e del Comitato Lombardo FIDAL Lombardia presieduto da Gianni Mauri, che esprime così la propria soddisfazione: «È importante il rapporto con i giornalisti e soprattutto con i giornalisti che parlano del nostro sport. Sono già arrivate numerose richieste di partecipazione: sarà un bel modo di parlare di atletica nonché un veicolo di promozione dell’atletica in Lombardia».

FINALITÀ E SEZIONI - Il Premio è riservato a giornalisti (professionisti, pubblicisti, praticanti e allievi delle scuole di giornalismo), nei settori radiotelevisivo, della carta stampata e del web. Il premio intende promuovere l’atletica e il racconto delle gesta più emblematiche in campo  amatoriale e professionistico nella forma dell’indagine giornalistica, del racconto e del reportage (anche video e fotografico).

TEMA -Storie di Atletica e di Corsa volte a promuovere l’associazionismo sportivo e le gesta degli atleti per promuovere la diffusione della pratica sportiva. A titolo esemplificativo e non esaustivo si indicano di seguito alcune tematiche collegate al tema: i valori e il fair play espresso dagli atleti, il racconto del "viaggio" verso la gara. Il premio si articola in tre sezioni: articoli sulla carta stampata, articoli sul web e premio della giuria. Sono possibili, per ciascuna sezione, menzioni speciali come riconoscimento del lavoro svolto. La manifestazione in oggetto non rientra nel novero dei concorsi e delle operazioni a premio, ai sensi dell’art 6 comma 1 del Dpr 430/2001.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONE - Le sezioni sono aperte a candidature presentate da giornalisti professionisti, pubblicisti, praticanti e allievi delle scuole di giornalismo. I progetti devono essere presentati e realizzati in lingua italiana.

 TEMPI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE - La partecipazione al premio è gratuita. La scadenza per la compilazione della domanda di partecipazione e di presentazione dei materiali è fissata alle ore 12:00 di domenica 9 dicembre 2018. Le candidature devono essere inviate al Comitato Regionale FIDAL Lombardia (indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) entro la data suddetta. Per entrambe le sezioni, alla domanda va allegato: anagrafica del proponente, numero della tessera professionale e Albo di appartenenza, nome della testata, indirizzo e numero telefonico, data di pubblicazione o trasmissione dell’opera giornalistica presentata.

La partecipazione al Premio presuppone l’integrale conoscenza e accettazione di questo Regolamento. I lavori non corredati dalle indicazioni sopra riportate non saranno ammessi. Ogni candidato potrà partecipare con un solo progetto o servizio realizzato. Saranno prese in esame esclusivamente le domande di partecipazione pervenute con tutti gli allegati prescritti. La non osservanza del Regolamento e/o la mancanza dei requisiti di partecipazione comporta l’esclusione dal Premio, senza che sia dovuta comunicazione al candidato. La mancata presenza alla cerimonia di premiazione, laddove non motivata, determina decadenza dalla condizione di vincitore. I candidati sollevano il Comitato Promotore e la Giuria da qualsiasi responsabilità derivante dalle opere giornalistiche presentate, dalla loro originalità, dalla violazione dei diritti d’autore e delle riproduzioni. La documentazione relativa alle opere giornalistiche inviate non sarà restituita e le opere potranno essere pubblicate su organi di informazione nell'ambito del Premio. Ai sensi del D.lgs 196 del 30 giugno 2003 e successive modiche, i dati dei candidati saranno utilizzati ai soli fini del Premio e potranno essere resi noti durante l’attività di promozione del Premio stesso.

MODALITÀ DI SELEZIONE E AVVISO DEI VINCITORI - Le candidature saranno vagliate dalla Giuria del Premio che esprimerà il suo giudizio e comunicherà i risultati ai selezionati. La decisione della Giuria è definitiva e insindacabile. Le motivazioni saranno illustrate durante la premiazione. Il giudizio sui lavori presentati sarà basato su criteri di rilevanza e originalità dei contenuti, rigore, completezza e accuratezza dell’informazione, qualità della scrittura, stile espositivo, e aderenza ai temi del bando. 

GIURIA - La Giuria del Premio è composta da Guido D’Ubaldo (Segretario Nazionale Ordine dei Giornalisti), Alessandro Galimberti (Presidente Ordine dei Giornalisti Lombardia), Gianni Mauri (Presidente Comitato Regionale FIDAL Lombardia), Fabio Monti (firma del Corriere della Sera e figlio di Carlo Monti), Franco Bragagna (giornalista Rai), Aurelio Biassoni (Giornalista Consiglio regionale Lombardia) e Luigi Crippa (capo ufficio stampa F.C. Internazionale).

PREMIAZIONE - La Premiazione si svolgerà nell’ambito della Festa dell’Atletica Lombarda nella prima metà di gennaio 2019. 

CHI ERA CARLO MONTI - Monti inizia la propria avventura atletica al secondo anno di ginnasio al Liceo Classico Carducci di Milano con i Ludi Juveniles e dei Giovani Fascisti: un professore di educazione fisica lo porta al Giuriati, dove incontra personaggi del calibro di Caldana e Gonnelli, che di lì a poco sarebbero approdati all’argento olimpico nella 4x100 a Berlino 1936. Un altro componente del quartetto berlinese, Orazio Mariani, lo chiama “urfanel” con disprezzo: il 21 luglio 1940 Monti si prende la rivincita battendo Mariani sui 100 proprio all’Arena e la sua carriera prende slancio. Nel 1941 arriva la prima chiamata in Nazionale, agli Europei di Oslo 1946 la prima medaglia prestigiosa, il bronzo nei 100 metri con il tempo di 10.8: «Ci arrivammo dopo un viaggio tragico durato tre giorni…cose di quei tempi!» dichiarerà in un’intervista. L’apogeo del percorso atletico di Monti coincide con i Giochi della ricostruzione. Londra 1948, il CT era Giorgio Oberweger: «Eravamo pieni di entusiasmo - ricorderà poi Monti -. A Milano ci caricarono in treno e poi in nave. Sbarcati in Inghilterra ci sono venuti a prendere con un bus e ci hanno portato al villaggio olimpico: un campo con tante casette che, durante la guerra, avevano ospitato i feriti. Ricordo che mentre noi brontolavamo per l’ambiente davvero spartano, Teseo Taddia, martellista, era riuscito come al solito ad accalappiare una ragazza bellissima!».  Nella finale della staffetta gli azzurri Carlo Monti, Michele Tito, Enrico Perucconi e Antonio Siddi saranno bronzo in 41"5 dietro ai due Paesi leader dello sprint, Stati Uniti e Gran Bretagna.

La chiusura della carriera atletica nel 1954 non coincide con l’uscita dal mondo dello sport: “Carletto”, laureato in chimica, già a 20 anni aveva iniziato a collaborare con alcune testate giornalistiche scrivendo di calcio e, al termine dell’attività agonistica, diventa giornalista e appassionato scrittore (decisamente apprezzato il suo libro Cento per Cento sui cento anni della 100km di marcia), trasmettendo la propria vocazione al figlio Fabio, conosciuta firma del Corriere della Sera. Dalle sue iniziative sono nati tanti apprezzati annuari della SNIA, storico club milanese capace di incette di scudetti ai Campionati di Società.