Il 18 aprile al Centro Traumatologico Ortopedico di Milano si è svolta, su cortese invito della dott.ssa Bava Angelica, della fisioterapista Chiara Russo e del Consigliere dell’Associazione Lombarda Paraplegici Mario Ponticello, una dimostrazione di scherma in carrozzina; l’evento è stato introdotto dal dott. Giovanni Lodetti in qualità di Responsabile Nazionale della Formazione del FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici & Sperimentali) e Presidente dell’ AIPPS (Associazione Internazionale di Psicologia & Psicanalisi dello Sport) nonché Istruttore di scherma, dal sign. Maurizio Novellini Referente ragionale FIS (Federazione Italiana Scherma) per la scherma disabili e dal sign. Ivan Borserini Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) provinciale di Milano.

Alla dimostrazione erano presenti oltre al team di fisioterapisti una ventina tra pazienti e parenti, i quali hanno tutti preso parte indistintamente all’invito di provare a cimentarsi in una piccola lezione di scherma con l’Istruttore FIS-CIP Mirko Novellini del CDS M° M. Lodetti dopo aver potuto fruire di un breve assalto condotto da esperti spadisti e commentato tecnicamente dagli Istruttori presenti. Il riscontro è stato senz’altro positivo, latore di un genuino interesse, carico di curiosità a tal punto che un’altra data è in cantiere per maggio.
Tale dimostrazione si inserisce nel quadro dell’introdurre un nuovo strumento alla consolidata pratica del CTO della sport-terapia, e si avvarrebbe anche del Progetto Sportello AIPPS, la cui idea base è quella di considerare la persona nella sua globalità e quindi di intendere la riabilitazione come un riappropriarsi, da parte dell’individuo, della propria autonomia non solo fisica, ma anche psichica, perciò in definitiva una riconquista della propria vita in toto. L’utilizzo dell’attività sportiva è un mezzo attraverso cui facilitare l’ottenimento di tale obiettivo. L’intervento dell’AIPPS e del suo staff di operatori, si collocherebbe come un ponte tra la fase riabilitativa della sport-terapia e l’avviamento ad una pratica sportiva vera e propria accompagnando la persona con lesione midollare durante tale percorso e costituendo un punto di riferimento nella sua riconquista di autonomia e nella definizione del suo “progetto di vita”. Lo sport quindi si pone come uno dei mezzi attraverso il quale la persona con lesione midollare possa riacquisire la propria immagine di individuo attivo della società e del proprio nucleo famigliare, e per facilitare l’utilizzo da parte della persona con para\tetraplegia delle proprie risorse personali. Un opera dunque concreta con sicure ricadute sul territorio e che accompagna la persona nella riconquista di se stesso e della propria autonomia personale e sociale, e sicuramente uno sport come la scherma con le sue valenze di gioco di regole e di spazio di crescita dell’Io e di socializzazione, aperta non solo ai pari, potrà essere un valido strumento di supporto al lungo e faticoso percorso dei degenti.