Nasce il primo codice di autoregolamentazione
Lo sport è lealtà, correttezza, onestà, dignità e rispetto della persona, strumento di salvaguardia della salute e richiede professionalità e competenza da parte degli operatori, oltre che sicurezza sotto ogni punto di vista nella pratica. Da oggi in Lombardia questi valori fondamentali, grazie all'iniziativa dell'assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, sono sanciti ufficialmente in un 'Codice di autoregolamentazione dello sport - Per i giovani e con i giovani'. Il documento, "frutto di un lavoro lungo e sentito", è stato sottoscritto e presentato il 13 dicembre 2011 dalla stessa Monica Rizzi insieme ai rappresentanti delle realtà che hanno aderito all'iniziativa dell'assessore: il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati, Pierangelo Santelli (presidente del Comitato italiano paralimpico della Lombardia) e Antonio Marziale (presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori). Aderisce al Codice anche l'Ufficio scolastico regionale. CODICE ETICO - "E' un vero e proprio codice etico - ha spiegato l'assessore Rizzi - perché qui si parla di valori, concetti e regole legate al comportamento nell'ambito sportivo. E' destinato agli operatori, ai ragazzi, agli insegnati e ai genitori e indica direttive per tutti coloro che gravitano attorno al mondo sportivo". Il documento è stato appunto voluto dall'assessore Rizzi per sottolineare i valori sociali, educativi e culturali dello sport e per indicare le linee guida fondamentali di rispetto e correttezza da applicare alle pratiche sportive. Il 'Codice di autoregolamentazione' è dunque in sostanza una dichiarazione d'intenti condivisa da tutti coloro che, a vario titolo, partecipano al mondo dello sport. REGOLE - "Viviamo in un mondo - ha aggiunto l'assessore - in cui la mancanza di regole è uno dei problemi fondamentali. Ma i ragazzi invece ce le chiedono queste regole. Con questo Codice l'obiettivo è quello di fare un atto importante per dare loro una mano. Questo è l'unico e fondamentale scopo". DIRITTI - La prima parte del Codice è dedicata ai diritti dei giovani. Tra questi, il diritto fondamentale è quello di fare sport, come ha sottolineato Monica Rizzi, "in maniera assolutamente libera", oltre che in un ambiente sano e in assoluta sicurezza, di partecipare a competizioni adatte all'età e di sviluppare il proprio potenziale nel pieno rispetto dei tempi di maturazione personale. Ogni forma di doping e di alterazione dei risultati viene naturalmente condannata senza appello. RESPONSABILITÀ - La seconda parte del Codice illustra invece le responsabilità dei genitori e degli accompagnatori (che devono evitare ogni forma di pressione indebita, dando allo sport la sua giusta dimensione), dei professionisti (che devono essere bravi non solo da un punto di vista tecnico ma anche saper valorizzare principi etici relazionali e legati al fair play) e dei ragazzi stessi (che devono impegnarsi a tenere un comportamento esemplare, rifiutando la violenza e rispettando i valori dello sport). PRESENTAZIONE E MONITORAGGIO - A partire da gennaio l'assessore Rizzi terrà un incontro in ogni provincia "per illustrare ai ragazzi i contenuti del Codice e raccogliere idee, pareri e proposte". "Si tratta - ha sottolineato l'assessore - di un documento aperto a miglioramenti". Verrà anche messa in atto una forma di monitoraggio per capire come il documento verrà recepito e applicato. Verrà inoltre studiato un modo per dare un riconoscimento a quelle società che ne applicano in maniera più puntuale i contenuti.