Minet leggenda del karate: ha vinto il 30° tricolore
Nessuno come Roberta, che ha battuto tutti anche a Montecatini. Dopo due flop, l’ennesimo trionfo: «Stavolta impossibile perdere» «Ero determinata al massimo. Non avrei perso con nessuno... avevo troppi puntini da mettere sulle i». Questo pensiero spunta sulle labbra di Roberta Minet, karateka che ha raggiunto il 30° titolo di campionessa d’Italia. Un’impresa unica. Minet, la leggenda del karate italiano. Un traguardo sudato. Che come un folletto burlone le danzava davanti agli occhi, a portata di mawashi o di kizami, ma al momento opportuno svaniva. Così per tre volte: agli Assoluti 2010 e 2011, e ai campionati a squadre 2010. Un folletto che non ha fatto i conti col carattere bergamasco, e con la caparbietà di Roberta. Un’impresa mai riuscita nemmeno ad atleti riconosciuti fra i migliori al mondo come Guazzaroni, Talarico, Valdesi; fra le donne ne ha in saccoccia una quindicina la barese Stella Bux. Un distacco insormontabile. L’atleta di Gandosso questo primato se l’è cucito addosso a Montecatini ai campionati assoluti a squadre, ai quali Minet ha partecipato con il Gs Forestale: il suo club. Minet ha cominciato a imperversare a 14 anni (ora ne ha 36) vincendo 2 titoli nei cadetti, 2 nelle Speranze, 2 studenteschi, 3 Juniores, 1 Seniores, 8 a squadre, 12 assoluti individuali. A Montecatini è la capitana di campionesse internazionali come Greta Vitelli, Laura Pasqua, Lorena Busà, e la bergamasca Susanna Mischiatti. La Forestale vince, ma non è tutto così scontato, tanto più che alla Forestale manca l’atleta della categoria kg 50, pertanto in ogni gara concede un punto alle avversarie e ha una sola possibilità di sconfitta su quattro atlete in gara. E il rischio di vedere anche stavolta il 30° titolo vaporizzarsi fra le nuvole è stato corso alimentando adrenalina e fibrillazioni. È accaduto nel secondo incontro fra Forestale e Kyhoan Simmi: Minet lascia il posto a Lorena Busà (campionessa d’Italia, mica carneade) che resta impigliata nelle trame dell’avversaria e perde. «Fortuna che Greta Vitelli ce la fa e il conto finale è 3-2 per la Forestale», riferisce, commosso, Claudio Scattini, scopritore e allenatore della Minet al Skc Valcalepio Credaro. Minet disputa due incontri: dapprima regola 5 a 0 l’avversaria del Kodokan Firenze; nel secondo c’è ancora una volta lo zampino del folletto burlone che oppone a Minet la sua compagna di palestra e di tante gare, Veronica Foresti, in prestito al Karate Nakayama giunto alla finale. Una sorte bizzarra: Minet contro Foresti: il duello di tutte le sere nella palestra di Credaro. Ma qui c’è di mezzo l’onore della squadra, il tricolore, e il mito del 30° titolo. Minet rumina pensieri, dubbi e opportunità: vince 3- 0. Campionessa d’Italia con la Forestale anche Susanna Mischiatti, alle gare dopo più di un anno. Susanna vince tre incontri per 1-0 contribuendo al successo di squadra. Veronica Foresti è seconda con la Nakayama, ma il turbine per lei è l’incontro con la «maestra» Minet. Veronica confessa: «Mi alleno tutte le sere con Roberta, ma sul tatami di gara ero confusa, avevo davanti colei che mi ha cresciuta da quando avevo 8 anni». In gara con la Nakayama maschile anche Guido Fenaroli (scuderia Scattini) che vince i suoi tre incontri ma non fanno altrettanto i compagni di squadra: quinto posto finale. EC