L'Arcivescovo e lo sport professionistico per un mondo migliore

L'Arcivescovo e Marco Riva

Dopo la forzata pausa causata dalla pandemia, si è svolto l'annuale incontro dei dirigenti dello sport professionistico milanese e l'Arcivescovo. A guidare la delegazione alla presenza di Monsignor Delpini c'era il presidente del Comitato Regionale Lombardia del CONI, Marco Riva, accompagnato da alcuni membri della Giunta. Nel suo discorso, Riva ha sottolineato l'importanza di "superare i propri limiti, ma anche stare insieme e fare squadra, nella consapevolezza che lo sport è uno dei più importanti poli educativi". Evidenziando, poi, come al motto delle Olimpiadi "più veloce, più in alto, più forte", è stato aggiunta la parola "insieme", elemento fondamentale "per costruire un mondo migliore e il futuro"

Nel parlare agli intervenuti nel Salonbe della Curia, l'Arcivescovo si è dichiarato appassionato di un lavoro "che coinvolge un gran numero di persone come dirigenti e responsabili, ma anche milioni di tifosi. Mi interessa stabilire un rapporto che permetta la stima vicendevole, al di là di giudizi sommari con cui a volte si guarda al professionismo". Un rapporto importante perché "a me sembra che la rilevanza dello sport professionistico e dei suoi risultati possa dare un contributo positivo per il contesto sociale. I campioni diventano modelli di comportamento: se il campione è onesto, capace di fair-play e ha qualità umane, impatta particolarmente".

In chiusura dell'incontro, il presidente Riva ha invitato l'Arcivescovo a un incontro con tutto il mondo degli Organismi Sportivi regionali al CONI Lombardia "per proseguire un percorso fondato sui quei valori che condividiamo".