Incontro "Le sfide dello sport per l'Europa dei diritti: un percorso di legalità"

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Si è svolto ieri presso la Sala A del Palazzo CONI di via Piranesi l’incontro dal titolo “Le sfide dello sport per l’Europa dei diritti: un percorso di legalità”, che la Scuola Regionale dello Sport ha organizzato in collaborazione con Sport 4 Society e Fondazione Candido Cannavò. Il tema del dibattito ha avuto come punto di partenza la ricerca effettuata da Simone Grillo che ha dato il tiolo all’incontro.
Nel corso della sua esposizione, l’autore ha richiamato al valore dello sport «come momento formativo della vita sociale», ribadendo ciò che in precedenza aveva detto Elio Trifari, direttore della Fondazione Candido Cannavò e moderatore dell’incontro, ricordando che «lo sport è intrinseco alla società perché vi nasce dentro e da essa trae i suoi aspetti positivi e negativi». Umberto Musumeci, direttore di Sport 4 Society, ha richiamato l’attenzione sugli imminenti Mondiali di Calcio che si svolgeranno in Brasile («l’importanza di un evento del genere ha fatto emergere le tante difficoltà insite nella società brasiliana»), mentre don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova Onlus, ha analizzato più da vicino il problema giovanile dicendo che «il problema dei giovani rispetto alla legalità tante volte è dovuto ai modelli educativi adulti. In questo senso lo sport deve diventare un luogo di educazione alle competenze educative e relazionali». A seguire sono intervenuti Paolo Bertaccini Bonoli, Transparency International Italia, che ha presentato il progetto “Stop Match-Fixing”, evidenziando l’importanza di sensibilizzare il mondo sportivo a questi temi; e Cristina Marzagalli, Giudice al Tribunale di Varese e membro della Giunta Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha affrontato il tema del rapporto tra sport e magistratura e tra sport e volontariato, che si sta sviluppando grazie al contributo di Action Aid (organizzazione internazionale indipendente impegnata in progetti contro la fame nel mondo). A concludere l'incontro la testimonianza dell'undici volte campione del mondo di canottaggio e membro di giunta del CONI Lombardia Daniele Gilardoni, che ha offerto il suo contributo in merito al tema.