Gioie e delusioni lombarde in Russia
Innerhofer chiama e la Fontana risponde. Sono loro due gli atleti che più stanno dando soddisfazioni alla spedizione azzurra a Sochi. Dopo il bronzo insperato conquistato dall’altoatesino in combinata, che faceva seguito alla medaglia d’argento ottenuta in discesa, ecco arrivare la “controreplica” da parte della campionessa valtellinese che nei 1500 metri di short track vince il bronzo olimpico alle spalle della cinese Zhou Yang, favoritissima alla vigilia, e la sudcoreana Shim Suk Hee. Straordinaria la prestazione offerta da Arianna che, dopo la medaglia d’argento nei 500 metri, disputa una gara intelligente, non forzando mai la pattinata e cercando di giocarsela con la testa, anche perché la sola velocità sarebbe potuta non bastare. La fortuna sorride alla Fontana quando, dopo circa metà gara, una caduta mette fuori gioco tre delle sette avversarie che si presentavano in partenza. Una caduta aveva tolto alla Fontana il possibile oro nei 500, e una caduta le restituisce una medaglia che probabilmente non si aspettava. Arianna per la medaglia se la doveva vedere dunque con le due superatlete asiatiche e con l’olandese Jorien Ten Mors, campionessa europea in carica. L’atleta valtellinese, oltre a resistere agli attacchi della fiamminga, si è avvicinata anche alla coreana, sfiorando l’argento che alla fine le sfugge per soli 177/1000. Al termine delle gara la prima a non credere all’impresa è la stessa Arianna che scuote continuamente la testa tenendosi il casco con le mani. Ora mancano ancora i 1000 metri e la staffetta prima di concludere una manifestazione che per Arianna sta diventando sempre più un sogno. Nella storia dello short track italiano e mondiale è già entrata, ma un pensierino a tuffarsi nella leggenda sicuramente non le dispiace farlo.
Per un’atleta lombarda che ci fa sorridere arrivano parecchie delusioni invece dallo sci alpino e più precisamente dal Super G che vedeva impegnate Daniela Merighetti e Nadia Fanchini, oltre a Francesca Marsaglia e Verena Stuffer. Sul podio ci finiscono la 24enne austriaca Fenninger, la tedesca Maria Riestsch, che aggiunge l’argento all’oro della combinata, e Nicole Hosp. Gara strana quella disegnata da Florian Winkler che ha visto ben 18 atlete non terminare il percorso, e ben 6 delle prime 7 scese in pista. In più i problemi ormai cronici legati alle elevate temperature hanno reso ancora più complicato un tracciato già di per sé insidioso. Dispiace per le due atlete lombarde che al termine della gara sono sembrate deluse e sfiduciate, come emerso dalle parole della Merighetti («sono delusa perché ai Giochi quello che conta è finire nei primi tre posti e io me ne vado con un quarto ed un'uscita») e della Fanchini («Mi dispiace perché siamo a un’Olimpiade e bisogna giocare al meglio tutte le proprie carte, ma mi sento bloccata»). Se per Daniela l’Olimpiade termina in malo modo, Nadia ha ancora l’occasione di rifarsi nello Slalom Gigante di martedì, nella speranza che anche lo sci azzurro proponga molto presto una “sua” Arianna Fontana.
A. Coghi