Dama: A Mori (Tn) nella “dama internazionale” domina il russo Shvartsman. Il bergamasco Gioffrè vince il gruppo B

Ottimo successo della Coppa “Città di Mori” (ridente località alle porte di Trento), oggi anche “memorial Giuseppe Manzana”, disputata nelle giornate di sabato 30 e domenica 31 agosto.

Quest’anno il torneo, che si disputa a ‘dama internazionale’, la specialità giocata su damiera di 100 caselle, ha siglato la quarantesima edizione consecutiva ed ha visto una partecipazione qualitativa e quantitativa di tutto rispetto.

Partiamo però dal secondo gruppo (18 giocatori) che ha registrato la sofferta vittoria del giocatore bergamasco Nicola Gioffrè. Una vittoria ottenuta al fotofinish e di stretta misura su altri 3 concorrenti classificatisi a pari punti, nell’ordine il giovane giocatore di Preore Damiano Leonardi, Stefano Valentini di Villa Rendena ed il laziale Gabriele D’Amora. 

Nel Torneo Magistrale 42 i partecipanti tutti di alto livello (non solo italiani e russi ma pure un lituano, un senegalese ed un giocatore della Guinea Bissau). Ha vinto  Alexander Shvartsman, tre volte campione mondiale e attuale n° 2 delle classifiche mondiali, costretto però al pareggio dal campione italiano Michele Borghetti di Livorno (anzi, è stato forse l’italiano ad avere qualche chance in più nella fase finale della partita, ma, anche per il poco tempo a disposizione, ha comunque preferito accettare la “pari” propostagli da Shvartsman).

Borghetti, grazie ad una prestazione maiuscola, si è brillantemente al secondo pposto, relegando al terzo l’altro giocatore russo Murodullo Amrillaew.

Alla premiazione sono intervenuti il sindaco Roberto Caliari, il fiduciario del CONI provinciale Bruno Bianchi, nonché  Carlo Bordini e Renato Spoladore rispettivamente vicepresidente e consigliere della Federdama.

La dama “internazionale”  si gioca su damiera di 100 caselle (10x10) con 20 pedine a testa.  Le regole sono peculiari: in particolare la pedina cattura anche all’indietro e può catturare la dama. Ufficialmente venne ideata ai tempi di Luigi XIV e fu diffusa poi dagli eserciti di Napoleone (che la giocava e la preferiva agli scacchi) durante le varie campagne militari.  Inizialmente fu conosciuta come ‘dama polacca’ dalla nazionalità del suo  “inventore”, un ufficiale dell’esercito napoleonico.