Continuiamo a leggere lo sport
La Carabà Edizioni pubblica alcuni libri dove tema dominante è la sopravvivenza. GIUSEPPE RIGHINI, Docente di Scienze Motorie presso l'Università Cattolica di Milano, ai tanti titoli accademici e riconoscimenti aggiunge anche quello di Docente del Coni e della FIN e da quando ha 16 anni insegna nuoto nelle piscine, sia ai normodotati che ai disabili. Il suo libo appena pubblicato "MANUALE DI SOPRAVVIVENZA ACQUATICA PER MAMMA E PAPA'" (Carabà Sportiva Edizioni, p. 86, 18 euro) ha lo scopo di fornire elementi indispensabili per la sopravvivenza acquatica (qualcuno direbbe per non affondare) agli addetti ai lavori (studenti di Scienze Motorie, Istruttori di nuoto, assistenti bagnanti) e soprattutto ai genitori, i quali sono i primi "maestri" per la vita futura dei bambini. Insegnare a galleggiare e a sopravvivere in acqua diventa un atto naturale, se ben interpretato dal punto di vista educativo e didattico. Capire il significato dell'ambientamento acquatico, vincere la paura del primo bagnetto o della prima volta nell'acqua profonda, vuol dire far gioire i neonati e i bambini affinchè imparino il "senso" dell'acqua, loro amica e risorsa per la loro crescita. Ma serve anche per i genitori che troppo spesso non considerano le conseguenze di un impato troppo forte a livello psicologico dei neonati con l'acqua.
L'auspicio dell'autore è quello di far diminuire drasticamente gli incidenti in acqua dovuti alle più svariate cause, soprattutto riferite a distrazioni, negligenze, incompetenza e rischi di ogni genere. Righini intende trasmettere entusiasmo e divertimento attraverso semplici metodi didattici per creare un rapporto unico tra i maestri e i bambini. Con i genitori parte in causa e ricettori a loro volta di insegnamenti volti a "farli crescere" e permettere l'ideale simbiosi con l'acqua che altro non è che la vita.
A differenza di Paganini, che non concedeva mai bis, GIUSEPPE RIGHINI ci riprova, questa volta con la collaborazione di DIEGO TROMBELLO, Docente di Scienze motorie, ex calciatore dal rilevante passato, impegnato in Docenze con CONI e FIGC. Non più nuoto, ma calcio questa volta con "MISTER VOGLIO GIOCARE A CALCIO" (Carabà Sportiva Edizioni, p. 144, 20 euro), un manuale educativo per gli addetti ai lavori, ma anche soprattutto per i genitori (che ne hanno tanto bisogno più dei loro ragazzi, visto quello che combinano fuori dal campo!!) e per tutti coloro che amano i bambini e il gioco del calcio. Includere e non escludere, questo è l'intento dell'insegnamento.
E qui viene valorizzato quello che ormai è diventato un totem del football, il "mister" che dovrebbe essere un facilitatore dell'apprendimento, quello che deve proporre un gioco divertente e stimolante, senza dare priorità alla vittoria, ma alla formazione dei bambini. Un manuale dunque ricco di spunti di riflessione e di lavoro, non solo una bella raccolta di esercizi da attuare sui campi. Gli autori, quali maestri di sport e di vita, cercano di trasmettere emozioni positive e di dare un metodo di allenamento per non creare danni, rispettando le fasi evolutive del bambino nelle sue varie forme.
Dal nuoto al calcio a tanti altri sport, questo si propone GIULIANA CASSANI, docente, ex quattrocentista e ora tecnico di atletica leggera, consigliere regionale FIDAL col suo "MANUALE DI SOPRAVVIVENZA DEL GIOVANE ATLETA E DEI SUOI GENITORI" (Carabà Sportiva Edizioni, p. 133, 13 euro), pensato per le famiglie, soprattutto dei giovani praticanti lo sport ad ogni livello. Un libro che, con un linguaggio semplice, vuole fornire una bussola per orientarsi nel mondo dello sport giovanile: spiegazioni, aneddoti di campioni, allenatori e dirigenti, curiosità, consigli, indicazioni di quelli che potrebbero essere i reali pericoli di una pratica inadeguata. L'autrice ha l'obiettivo di individuare quale sia il percorso sportivo che prevede una corretta crescita educativa e tecnica e se, oltre al progetto agonistico esiste anche quello pedagogico, per fornire gli strumenti utili a scegliere l'ambito sportivo in cui l'atleta possa essere protagonista. Il libro è suddiviso in dieci capitoli che analizzano varie problematiche (campionismo, selezione, alimentazione, alienazione, doping, limiti del tecnico, famiglia, scuola, discriminazione, ecc...) e 7 schede con le aree di base per una corretta pratica (pedagogica, neurologica, psicologica, ecc.). La sezione "Voci dal campo" raccoglie pensieri di tecnici e dirigenti che, per alcune discipline, hanno dedicato la loro vita ad avviare i giovani a far parte di un mondo, sempre e comunque, meraviglioso: lo Sport. Il Manuale è corredato da una gustosa introduzione di Gianfranco Baraldi, Presidente Associazione Nazionale Olimpici Azzurri d'Italia e chiuso dalla postfazione della campionessa di sci Claudia Giordani.
Di Eddy Merckx si sa tutto e più di tutto. Forse solo Girardengo, Binda e il Campionissimo Fausto Coppi sono riusciti ad entrare nell'immaginario popolare, amati, odiati, ma comunque rispettati ed esaltati da chi ama il ciclismo. E sul corridore fiammingo è la stessa cosa: Merckx è fortissimo in volata, Merckx è un passista straordinario, Merckx non lo puoi battere a cronometro e a chi per la prima volta lo ha chiamato Cannibale andrebbe consegnato un premio. Era questo il sentimento diffuso nell'agone ciclistico all'apice della carriera del Cannibale, tra il 1969 e il 1974
MARCO BALLESTRACCI, uno che di sport se ne intende, lo celebra con "L'OMBRA DEL CANNIBALE" (Instar Libri-Blu Edizioni, p.167, 9 euro) perchè Eddy Merckx era un tiranno, un corridore temuto, ammirato, odiato gigante nella tattica oltre che nella forza, sempre guidato da una severa etica ciclistica. Eppure, se le imprese di Merckx sono leggenda, su di lui c'è tutta una storia da raccontare: inizia con un bambino, una bicicletta nera e una gara di paese, sulle pianure del Belgio. La storia di un Cannibale, ma anche di un uomo e, soprattutto, di un atleta vero.
Autore teatrale e radiofonico, docente di scrittura creativa, EMILIANO PODDI in "TRE VOLTE INVANO" (Instar Libri-Blu Edizioni, p. 194, 9 euro) racconta la storia di Emiliano, un ragazzo che cresce nella passione per il basket. Le sue giornate scorrono al ritmo degli allenamenti e delle partite, i suoi traguardi si chiamano finli di interzona, campionati nazionali, squadre al vertice. Le sue avventure si susseguono con un ritmo incalante, in pagine che sono il contrario di un romanzo di formazione. Le esperienze infatti non sono transitorie, restano ferme a mezzo metro da terra, come un tiro in sospensione da tre punti.
Un libro di passione pura. Ma nella partita della vita può succedere che un giorno, sul tabellone luminoso, il tempo che scorre si fermi irrimediabilmente a 2 minuti e 17 secondi dalla fine..... Il dramma, la tragedia, la commozione e le braccia tese "tre volte invano".
Niente a che vedere col famigerato binario 21 in partenza da Milano con destinazione Auschwitz, tempi davvero brutti quelli. Un più comodo "binario 6" in partenza da Cremona diretto a Milano, preso tutte le mattine, un avanti-indietro tra casa e Università e viceversa. E su questa tratta ALESSANDRO BOTTA, 22enne rampante, laureando in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Milano, ha costruito una serie di storie di avvenimenti sportivi registratisi nella Provincia di Cremona.
Ecco allora "BINARIO 6 - UNA VITA DI CORSA TRA UNIVERSI PARALLELI" (Cremonalibri Editore, p. 67, 10 euro), col patrocinio della Delegazione CONI di Cremona, dove in modo semplice e chiaro vengono raccontati eventi e manifestazioni che, senza magari avere una valenza di carattere nazionale, rivestono un'importanza fondamentale per chi abita dalle parti di Cremona. Corredato da una serie di belle fotografie a colori, tratte anche dalla Provincia di Cremona e Crema dove Botta collabora, le storie si dipanano in un susseguirsi di pathos, gioia e sano divertimento. E sono proprio questi gli universi paralleli, i due mondi che caratterizzano il percorso dell'autore: da un lato l'Università e sull'altro versante il giornalismo, i libri e le interviste, le slides e le lettere della tastiera che vengono premute repentinamente. E via così, giorno dopo giorno.
"Ma io volevo fare il fisioterapista sportivo" si lascia scappare l'autore. E invece ci racconta il Memorial Telli di basket e le imprese della Vanoli, il Memorial Sozzi di arti marziali, il pugilato sotto il Torrazzo, il beach volley, le bocce, le gare della Canottieri Flora e Bissolati, la mountain bike made in Cremona e poi calcetto, scherma, motonautica. Insomma, tutto quello che avreste voluto sapere sullo sport cremonese e che ora Botta vi racconta con amore e competenza.
Nell'ottobre del 1908, curiosamente a Chiasso, si disputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. A celebrarne l'epopea sono tre autori che di sport se ne intendono come pochi altri: ALBERTO FIGLIOLIA, DAVIDE GASSI e MAURO RAIMONDI, che con "IL DERBY DELLA MADONNINA" (Book Time Editore, p. 283, 16 euro) ne esalta il mito ripercorrendo in sessantuno storie la gloriosa epopea della stracittadina attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace racconto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all'immenso Meazza che segnò con entrambe le maglie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e Van Basten, Ibrahimovic e Kakà, a giocatori meno celebri ma che un'impronta nel derby l'anno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tanti altri "campioni per un giorno".
Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cronaca si inseriscono spesso e volentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby, ma forse è meglio dire "cotanto" derby. Perchè la stracittadina, oltre a essere emozione allo stato puro, è anche democrazia: una sorta di bipolarismo calcistico, l'esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, appassionato atto d'amore nei suoi confronti.
Che CESARE LOMBROSO, uno dei maggiori rappresentanti in Italia del positivismo evoluzionistico, di derivazione darwiniana, per non dire dei suoi studi di antropologia, malattie mentali,spiritismo, parapsicologia parli di sport, è davvero un fatto strano, raro, addirittura unico. Eppure nel saggio "IL CICLISMO NEL DELITTO" ( Editore La Vita Felice, p.235, 13,50 euro), uscito sulla "Nuova "Nuova fughe e gli alibi di cooro che violano la legge; è motivo frequentissimo di furto e di appropriazioni indebite; può infine condurre anche all'omicidio.
Pure legandola alle attività criminali, però, Lombroso non può mancare di sottolineare nell'ultima parte di questo breve scritto, anche le qualità indiscutibili della bicicletta. Concludendo, egli infatti scrive: "E se una satira arguta ha voluto mostrarci il cicloanthropos dell'avvenire come curvo, colle braccia artrofiche e la schiena gibbosa, io amo invece poter dire che il cicloanthropus del secolo Ventesimo soffrirà meno di nervi, sarà più robusto di muscoli dell'uomo del secolo ora trascorso. E così certamente per uno o due mali che il biciclo ci provoca, saranno dieci i beni che ci recherà in dono".