Canottaggio e disabili: il progetto Adaptive Rowing della Canottieri Lario


Dal 2007 la Lario ha attivato un progetto Adaptive Rowing, il canottaggio per i disabili in collaborazione con scuole e istituti del territorio. La sezione Adaptive della Lario presieduta dal medico Paolo Tornari conta oggi su una ventina di iscritti. Tra gli atleti ci sono anche due esponenti della nazionale italiana di categoria. E in particolare il canottiere azzurro Luca Varesano, medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Bled 2011 e già bronzo nell’Indoor Rowing in Portogallo. Nel 2011 Varesano, che è ospite dell’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio si è anche laureato campione italiano di indoor rowing. Vanta convocazioni in azzurro anche Giovanni Tentori, atleta paraplegico che ha iniziato il suo percorso proprio alla Lario lo scorso anno ed è vicecampione italiano in carica nell’indoor, oltre che campione di Lombardia. Con Adaptive Rowing, si definisce il canottaggio per disabili, praticato con imbarcazioni adattate a portatori di handicap fisico o mentale suddivisi in classi ben distinte secondo il tipo di disabilità. La prima divisione riguarda la possibilità o meno di poter utilizzare alcune parti del corpo. Lta (Legs "gambe" - Trunk "tronco" - Arms "braccia") è per gli atleti che possono usare tutto il corpo nel gesto. La categoria comprende i non vedenti, gli amputati ad un arto, gli affetti da altre disabilità fisiche che non compromettono completamente i movimenti (gambe, tronco e braccia) e i disabili mentali. Ta (Trunk "tronco" – Arms "braccia") distingue invece chi non ha l'uso delle gambe. Il sedile è fisso. Si gareggia in singolo e in doppio anche misto, un uomo e una donna. A (Arms "braccia") è per chi può utilizzare solo le braccia, ossia generalmente chi ha lesioni alla colonna vertebrale. Le gare vengono effettuate in singolo. Le gare dell'Adaptive si svolgono sulla distanza dei 1.000 metri, ossia la metà della distanza olimpica del canottaggio (2.000). Nel suo parco barche la Lario dispone di imbarcazioni specifiche per l’adaptive rowing, e in particolare due “quattro con” e uno skiff, donate dall’Amministrazione provinciale su iniziativa dell’assessore ai Servizi sociali e Pari Opportunità, Simona Saladini. L’avventura della Canottieri Lario nel complesso mondo dello sport per i diversamente abili nasce grazie all’incontro tra il presidente Enzo Molteni e Christian Beretta, ora 43enne, disabile fisico in seguito a un drammatico incidente in motorino. Christian ha dimostrato sulla sua pelle come l'approccio con il mondo dello sport possa condurre ad un parziale recupero che si è poi consolidato nel tempo. Dopo 18 anni di nuoto tra la Como Nuoto e l’associazione Osha-Asp che lo aveva portato a vincere il titolo italiano dei 100 metri stile libero nel 1988, un titolo europeo nel 1991 e a partecipare alle Paralimpiadi di Barcellona nel 1992, ha pensato bene di dedicarsi anche al canottaggio aprendo così nuovi orizzonti per la Lario. Se con il nuoto e il continuo allenamento era riuscito a recuperare quasi completamente le proprie facoltà, tanto da poter svolgere senza troppi problemi il lavoro di dipendente comunale all’Anagrafe, con il canottaggio, oltre a creare i presupposti perché la Lario costituisse la sezione Adaptive Rowing, ha fatto un ulteriore salto di qualità. Sul piano fisico e organico, innanzitutto, poiché la remata di punta ha contribuito a migliorare il suo assetto rivitalizzando muscoli diversi, ma ancor più su quello psicologico dell’autostima e dell’esperienza. Ne ha guadagnato anche sotto l’aspetto tecnico, tanto da dividersi tra il ruolo di capitano della squadra disabili e valido Master della Lario fino ad essere nominato aiuto allenatore di Jaroslav Rocek (per tutti Jaro), il tecnico responsabile del settore Adaptive Rowing. Oggi sotto la guida del presidente della sezione disabili, Paolo Tornari, la Lario può contare su una trentina di atleti tesserati e su un bacino d’utenza sempre più ampio. Cinque disabili che frequentano la Lario provengono dall’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio, otto dall’Istituto Professionale Ripamonti (che coordina il settore di sostegno agli studenti disabili delle scuole superiori), otto dal Villa Padre Monti e cinque dalla Global Sport Lario sotto la guida del dottor Claudio Cetti, responsabile del Dipartimento di Salute Mentale del Sant’Anna e socio, da sempre, della Lario. Il quinto e ultimo gruppo è rappresentato naturalmente dal capitano della sezione Adaptive, Christian Beretta e da due atleti paraplegici in seguito ad infortunio. Si tratta in questo caso di sportivi non più giovanissimi che provengono da altre discipline e sono venuti a conoscenza della possibilità di praticare il canottaggio a livello federale in una società della provincia di Como. La Canottieri Lario è una delle 15 società italiane affiliate alla Federazione per l'Adaptive Rowing. L’approccio con i giovani disabili che frequentano la Ripamonti ha concluso quest’anno la sua seconda esperienza e proseguirà anche in futuro. I docenti di educazione fisica e gli insegnanti di sostegno della Ripamonti si recano ogni settimana con alcuni ragazzi nella vasca voga della Canottieri per un primo approccio con questo sport. I tecnici della sezione Adaptive della Lario, coordinati dal professor Andrea Tenca insegnano ai giovani studenti i primi segreti dell’arte del remo e seguono con grande attenzione i progressi a livello di impegno e coordinazione. Per qualcuno ci sarà poi anche l’uscita in barca.